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Quindi, dileguate queste larve, tornava inesorabile il pensiero della sua ingratitudine, della sua debolezza, della menzogna, con cui ella ancora macchiavasi, momento per momento, senza rossore, di fronte all'uomo clemente, che con un raro esempio di bont

I morti cavalcano in furia. E tu, mia cara, hai paura de' morti? Ahi misera! Lasciali in pace i morti. Ecco ecco; sul patibolo, al lume incerto della luna, una ciurma di larve balla intorno al perno della ruota! . Qua qua, o larve. Venite, seguitemi. Ballateci la giga degli sposi quando saliremo in letto.

Ma forse alcuno me la pagherá. PEDOFILO. Poiché sète sodisfatto, ite in buon'ora. ERASTO solo. ERASTO. O meraviglia delle meraviglie, o Dio, che ho visto e tócco con le mie mani? ed è possibile che sia stato tanti anni e tanti mesi in cosí fatta cecitá e abisso di ombre, d'imagini, di larve e d'incantamenti? son fuor di me stesso o sono in un altro mondo?

Scendendo dalla sua carrozza, entrando nell'albergo, la contessa aveva bandito dal suo spirito tutte le larve, tutte le preoccupazioni che lo popolavano, agguerrendosi contro la prossima prova.

Che avrai?... Le splendide Feste e i conforti Di laute cene: Spumanti calici Che gettan fiamme Dentro le vene: Tumulti d’orgie, Notti di baci Bassi e sapienti: Lunghe ore d’ozio, Corse di fieri Cavalli ardenti: Di fibra e d’anima Il raffinato Delirio intenso: Labbra d’etèrie, Larve d’amore, Spasmo di senso.

Poi, come gente stata sotto larve, che pare altro che prima, se si sveste la sembianza non sua in che disparve, cosi` mi si cambiaro in maggior feste li fiori e le faville, si` ch'io vidi ambo le corti del ciel manifeste. O isplendor di Dio, per cu' io vidi l'alto triunfo del regno verace, dammi virtu` a dir com'io il vidi!

Meditai, cercando la solitudine, e scrissi appoggiandomi al muro di un cimitero. Guardando il cielo fra i neri boschi e sorridendo nell'azzurro alle larve della fantasia, io credetti d'avere pensato a qualcosa: contemplando le croci del tristissimo campo, m'accorsi che i miei pensieri furono deliri di mente malata. Tutto finisce! E che rester

S'arresta e ne l'Eroe fisa le ciglia come in larve simulate e vane; E quei soave a favellargli piglia Quando di stupor colmo rimane: Quale ingombra il tuo cor gran meraviglia? Non di licor, non di scienze umane Sconosciuta virtù sano m'ha reso; Ma di Dio messo per piet

Avendo gli occhi rivolti alle prime passioni, non l'ho mai chiusi verso l'alba riposai molto: sogni, ombre, larve e turbolenze m'avean inquietato l'animo, e tutti i sogni son stati travagli di Carizia. Mi destava per non conportargli, e pur dormendo sognava travagli. Veramente i travagli son ladri del sonno.

O ceri, o arcate, o pace di convento, O larve erranti negli sfondi oscuri, O gracili Madonne del trecento Che impallidite sui giallastri muri; Tutto il mal ch’io commisi e ch’io soffersi Fra voi, fra voi vorrei dimenticar; Fra voi, sui marmi benedetti e tersi, Le preci dei sereni anni cantar.