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Aggiornato: 24 luglio 2025
Evelina raccontò che le erano venuti i primi sospetti, per il gran cambiamento di Nora verso Pietro Laner: le era diventato uggioso, antipatico.... Ha ragione. Mi sono ingannato anch'io sul conto di quello spiantato!
Una volta che gli capitò tra i piedi, gli tirò un calcio terribile: il gatto rotolò con un miagolio sordo e sparì. La finisca! Vergogna! gridò la Gioconda, strapazzandolo. Mandi invece a prendere un brum, e faccia presto. Il direttore uscì, chetamente, senza più fiatare. Evelina sciolse al Laner il nodo della cravatta; la Gioconda gli sbottonò la sottoveste.
Vedeva invece il giovanotto lungo e magro, quello che portava gli occhiali colle suste: Pietro Laner. Pietro Laner!... Scoperto il tradimento di Nora, che cosa avrebbe fatto?... Che colpo!... Sarebbe diventato pazzo di dolore, di collera.... Oh, ma non ci sono io? pensava Evelina.
Pietro Laner, coll'aria istupidita e trasognata, timido con Cantasirena, timido con Evelina, con tutti, fissava il numero del carrozzone, il 2113: e quel tredici, in fondo, lo turbava, lo inquietava per il viaggio.... Ubbie?... No! No!...
La duchessa, a testa alta, gli lanciò un'occhiata ironica, sprezzante e rispose a monsignor Meneguzzi che gli aveva domandato piano all'orecchio chi fosse il Laner: È uno dei tanti mangiapani della Cisalpina! Pietro udì quelle parole: geloso di quei due, offeso da Nora, ebbe un impeto di collera. Signora, scusi!... Signora! e la raggiunse per dirle.... per dirle che? Niente.
Buffoni del giornalismo!... È stato Paolo Jona a farlo entrare alla Gazzetta Lombarda? Sì; ma soltanto tre giorni fa. E questo come lo hai saputo? Da Taddeo. Ma con quel Taddeum non fai altro che parlare di Pietro Laner? Da gialla, da rossa, Evelina diventò verde per la rabbia, e non disse più una parola.
La signora Laner pareva quasi una vecchia, nel magnifico abito regalatole da Nora, e che essa si era aggiustato e adattato da sè. Il suo viso era più giallognolo, più patito, quantunque non fosse mai stata ammalata. Anche la gravidanza che avea deciso il Laner e affrettate le nozze, era stata.... un falso allarme. Dopo successo il matrimonio, i sintomi non si erano più ripetuti.
Don Giuseppe, se prima aveva taciuto per il quieto vivere, adesso, per la medesima ragione, spiattellò chiaro e tondo alle signore Laner tutti i dubbi, tutte le inquietudini che aveva gi
Voglio che venga qui! gridava il Laner fuori di sè. Evelina, sempre piangendo, singhiozzando, si alzò lentamente, si avvicinò, attratta contro il voler suo dal fascino, dalla voce imperiosa del giovane. Quando fu in mezzo alla stanza, un lampo la rischiarò all'improvviso: aveva la faccia nascosta nelle mani, tutto il corpo sussultava convulsamente, rotto dai singhiozzi. Venga qui!
Non posso più aspettare anche per Nora. Voglio sposarla e andarmene! Andar via?... Via da Milano? domandò Evelina, con un tremito negli occhi, nella voce piena di lacrime. Voglio ritornare a Trento, a casa mia! a casa mia! ripetè Laner battendo il pugno forte sulla tavola.
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