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La sega taceva, e l'odore del baccal

Que' che appassivano, trovavano ancora abbastanza di alito per dirle: addio! I rigogliosi cantavano; i bottoni sboccianti, folleggiavano: l'odore addiventava profumo, il colore, spanto! Vitaliana aveva sempre un motto a dire, un consiglio o una carezza a dare a ciascuno di loro. Il suo sorriso era un'evocazione. Tutte quelle stelle fiammeggiavano al suo riflesso.

Una volta, a Belvedere, disponendo il cannocchiale per te, e anche qui, il giorno della rosetta cara, ho sentito l'odore lieve dei tuoi capelli. Somiglia a questo. Mi piace anche il dolce nome sweetbriar, mi fa venir in mente il tuo verde paese in mezzo al mare.

Se mi cascano sotto l'ugne, questi figli di Bruto.... C'è il Garasso? chiese Lorenzo, che metteva i nomi dove il Martini non aveva messo altro che gli epiteti. E il Dellaquinta e il Gasperini, ci sono? Neanche l'odore! rispose il buon popolano. Gi

E de la correczione loro verso de' subditi. Ora, per dare un poco di refrigerio a l'anima tua, mitigarò el dolore della tenebre di questi miserabili subditi con la vita sancta de' miei ministri, de' quali Io ti dixi che aveano la condiczione del sole; che con l'odore delle loro virtú mitiga la puzza, e con la luce loro la tenebre.

Quando rientrai nella stanza di Giuliana, ella era ancora sotto l'azione dell'anestetico, senza conoscenza, senza parola: ancora simile a una morente. Mia madre era ancora pallidissima e convulsa. Ma pareva che l'operazione fosse riuscita bene; i dottori parevano soddisfatti. L'odore del jodoformio impregnava l'aria.

Si sarebbe detto che l'avesse obliata. Il suo spirito spaziava altrove, batteva i campi, saltava dall'ospizio di Londra al castello di Lavandall, dalla villa di Saint-Germain a Nizza, dal principe Pietro al conte Alessandro. Aveva bisogno di dormire. L'odore dei fiori le faceva male... E poi, di un tratto, ella si vide come se fosse divenuta folle... Gettò un grido.

Dunque, senti; ti ricordi di quella sera piovosa in cui ci lasciammo così nervosamente, uscendo dalla Trattoria dell'Asso di fiori? Così cominciò a dire Cataldo Abbadessa, col quale ero seduto a tavola nel giardino della sua villetta a Cassino, sotto gli alberi di prugne e tra l'odore acre della mortella.

Non solo nel Maiwein ma in tutta la silvestre scena vi era una poesia che il segreto dramma mi impediva allora di gustare, ma che ritorna ora serena nella mia mente. Si stava aspettando che l'odore del Waldmeister passasse nel vino, e io parlavo con la signora Treuberg dei nostri amici comuni. Ella ricordava lontani giorni passati con loro nella piccola citt

Egli squadrò fisamente Morella e disse: Che tigre reale! Gli è per questo che io sentiva l'odore di carne fresca. Attento a voi, caro duca. Io non sono una scienziata in storia naturale rimbeccò Morella, con un sorriso grazioso, ma che aveva gli artigli di acciaio.