Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 3 maggio 2025
Oh! che uomo! ..... Omo! E continuava la signora, il piccolo Ignazio, l'abatino che pranzò ieri con voi, è figlio spurio del sindaco e questo non ve lo ha detto, e sua madre era la sorella di Mansueta.... e il signor de Emma.... Zitta! sclamò Ermenegilda, additando l'impennata della farmacia. Bazzetta riapparve. Ho dimenticato l'astuccio dei zolfanelli.
Comprendo che io non gli ero troppo simpatico, nè saprei il perchè, mentre qui l'abatino, futuro Parroco, l'aveva in cuore, tanto è vero che legò mille lire alla ex sua governante. Ma Dio l'abbia ugualmente nella sua infinita gloria. E dopo una breve pausa, Don Barnaba, il quale si sentiva probabilmente nel gozzo qualche rimasuglio ripigliava: Il Sig.
Il povero segretario pativa il martirio. La prima volta forse che voleva fare un po' di bene al prossimo, si trovava spacciato, come il topo negli artigli d'un vecchio leone. La famiglia di cui s'era arrischiato a parlare, era (come ben sa il lettore) quella della vedova Teresa: ella stessa se ne stava allora aspettando, giù nello stanzino del portinaio del palazzo, se venisse il buon punto di presentarsi a quel signore. Il vecchio cugino di lei, il negoziante di droghe da noi un poco conosciuto, si era indotto, per la gran ragione che non vedeva di dover metter fuori del suo, a raccomandar l'abatino al segretario che l'onorava della sua amicizia, essendo egli il droghiere della casa; ed il segretario aveva promesso, per uno speciale riguardo al signor Domenico. Se poi, nel promettere, avesse dato un pensiero a certi anniversarii pacchetti di cioccolatte tutto caracca che gli accompagnavano l'augurio del buon Natale, non saprei dire. Ma intanto la Teresa aveva potuto consegnare in proprie mani del signor segretario le carte del suo Celso; ed ella stessa, come dicemmo, aspettava col batticuore, aspettava sperando in un ministeriale Vedremo, di quel suo insperato protettore. Così stava la cosa; ed ecco perchè il poveraccio s'intese dal labbro del padrone accusar di carit
Dicono di sì! rispose Marco Baldi, un omicciattolo calvo, con pochi capelli bianchi sulla nuca tagliati corti corti, e un paio di baffoni nerissimi, ritinti. Dicono di sì!... E... da quanto dura?... Dovrebbero essere... dieci anni! Ma... e prima? Prima... lo chiamavano l'abatino! Ma ci sono certi abatini... No, no; il Santasillia ha sempre rispettato... i decretali.
Appena l'occhio si fu avvezzo a quella penombra mi accorsi che non ero solo. Un giovine chierico seduto in terra col dosso appoggiato ad un masso dormiva. Era l'abatino da me veduto il giorno prima, il nipote di Mansueta, quello che la moglie dello speziale aveva ricordato. Me gli appressai da tergo senza far rumore: teneva un libro sulle ginocchia.
Forse non è il caso... soggiunse l'abatino. Può darsi non sia il caso. È la prima volta che mi accade di parlare di queste cose con alcuno e mi ha fatto bene. Questa dichiarazione non mi meravigliò punto. Egli non era il primo a farmela e non fu l'ultimo: ebbi molte volte a ricevere confidenze da gente che mi vedevano per la prima volta. Io sono stato così il depositario di molti dolori.
La vecchia Dorotea, la quale, fin dal principio, quando s'accorse che l'abatino non volle prendere da lei l'imbeccata, come le sarebbe tornato acconcio, non parlavagli mai, se non per mortificarlo o dirgli villania, quel dì, punta dalla voglia di saper come e perchè mai il padrone non fosse tornato ancora, entrò nella saletta, col pretesto di metter ordine a qualche cosa; e cominciò a stuzzicar con mezze parole il giovine Celso, il quale, sprofondato nella sua lettura, non le badava punto nè poco.
L'abatino, che era sempre stato silenzioso durante il pranzo, mi seguì fuori dalla stanza, ed entrò in un viale ombroso che correa parallelo a quello in cui mi ero posto; e vedevo tra il fogliame la sua faccia diafana e i suoi occhioni profondi che mi fissavano con una curiosit
La famiglia De Boni, il terribile Sindaco, l'abatino, il caffè di Zugliano, il signor Intendente, quel misterioso De Emma, passarono nel mio cervello come in una lanterna magica, a due, a tre, a quattro, isolati, tutti insieme. mischiandosi, urtandosi, fuggendosi, fondendosi, come un imbroglio degno delle più romantiche giornate uscite dalla fantasia di Calderon de La Barca o di Lopez de Vega.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca