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Aggiornato: 28 maggio 2025
Ed anche oggi si barattarono quattro parole, mentre io, da buon cavaliere forzato, l'accompagnavo fino al principio del paese. Tanto, il mio sonno era rotto, e rotto l'incantesimo della mia pace nel verde. Quel che è peggio, e non potrò mai consolarmene, è violato il mio dolce segreto. Povera acqua ascosa, com'io volevo battezzarla!
Pensate al disgusto, al ribrezzo, alla stanchezza di due anni, ai giuramenti bugiardi fatti e ricevuti, ai trasporti fittizii, ai baci inutili e fiacchi, agli entusiasmi posticci, a questa commedia piena di fango. Era per lei tutto. Per fare quello che ella faceva, per dire quello ch'ella diceva, per seguirla, per imitarla. Era l'incantesimo di questa fata, di questa strega, di questa maliarda.
Ma allorché il paganesimo cessò d'essere la religione dei popoli d'Europa, ed i poeti pensarono di temperare nelle loro opere l'austeritá della religione cristiana coll'introdurre in esse l'antica mitologia, scomparve l'incantesimo di quel sentimento religioso che le dava vita ne' canti dei greci; e le immagini mitologiche ne' canti de' moderni non divennero altro che fredde allegorie, prive d'ogni spontanea inspirazione.
Allora egli, come se avesse rotto l'incantesimo che lo teneva prostrato, si alzò e di scatto buttando in terra la pelliccia e avvicinatosi alla scrivania prese a scrivere, tracciando febbrilmente sulla carta tutti i pensieri, tutte le frasi supplichevoli di oblio e di perdono, che gli si erano affollate alla mente in quelle ore d'inerzia.
Quel grido ruppe l'incantesimo. «Sì, Clara! Clara!» ripeterono unanimi le persone radunate nel corridojo, precipitandosi l'una sull'altra verso le porte, sopraffatte da un terrore ancora più grande, e quel nome era il nome della fanciulla sparita dal castello, la cui immagine era stata riprodotta dalla tela.
Al volante, Menghini! Guardo energicamente negli occhi bagnati di lacrime dei miei soldati. Hanno capito. Hanno capito. Poi ammonisco rudemente il mio cuore: «Hai avuto ragione di piangere, cuore mio, ma ormai sei inzuppato di lagrime come un fazzoletto d'addio. Basta! Non piangere più! Oggi è giorno di guerra! Abbiamo vinto, bisogna stravincere! Hai abbastanza subìto l'incantesimo sonoro. Non sono campane! Strappate dai campanili, sotterrate con furia gelosa, esse rinascano mutate! Sono i bronzi melodiosi del genio Italiano che non poteva subire manipolazione straniera. Conservarono sotterra il timbro profondo e l'ampia virtù suggestiva. E' il genio della nostra razza che risuona ancora intorno a noi. E' la forza creatrice italiana colla sua commovente elasticit
Io ho parlato colla marchesa Bianca due volte appena, in tutto quel tempo ch'ella stette a Genova, ma tuttedue le volte in carnevale, colla maschera sul volto. L'incantesimo di quella sua meravigliosa bellezza o di quel candore vergineo fu tale, che la paura soverchiò la fidanza, e cansai sempre le occasioni di esserle presentato. Dell'anima mia nel mondo di l
Le carrozze si fermarono ad una porta che metteva nel recinto del castello, e che allora era chiusa. La grossa campana che serviva ad annunziar gli stranieri era da lunga pezza caduta; un servo salì sur un muro rovinato, per avvertire l'agente dell'arrivo del padrone. Bianca, appoggiata allo sportello, considerava con emozione i luoghi circostanti. Il sole era tramontato, il crepuscolo avvolgeva i monti; il mare lontano ripercotea ancora all'orizzonte una striscia di luce. Udivasi il fragor monotono dell'onde che venivano a frangersi sul lido. Ciascuno della compagnia pensava ai diversi oggetti che più l'interessavano. La contessa sospirava i piaceri di Parigi, vedendo con pena ciò ch'ella chiamava orridi boschi e selvaggia solitudine; penetrata dall'unica idea di dover essere sequestrata in quell'antico castello, si doleva di tutto. I sentimenti d'Enrico erano eguali; pensava sospirando alle delizie della capitale e ad una vaghissima dama ch'egli amava; ma il paese, ed un genere di vita diverso, avevano per lui l'incantesimo della novit
Egli spezzava la corrente magnetica che affluiva verso di lui. La sua potente intelligenza abbracciava e vedeva tutto; ma era il polo negativo contro il quale le fascinazioni della vita andavano ad infrangersi. Egli analizzava le tenerezze; indovinava le affezioni, come roba da chimica; e l'incantesimo si dissipava.
E quetamente, tirandosi un po' indietro, i due si posero a discorrere sottovoce, guardandosi con dolcezza, l'uno prendendo la parola dall'altro, senza mai alterarsi, senza mai alzare il tono della voce, mentre la soave musica glückiana che culla l'incantesimo del cavalier Rinaldo, pareva cullasse quel dialogo così mite e così dolce. In verit
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