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Dopo la notte trascorsa da Loredana al palazzo Vagli, Filippo aveva trovato e arredato l'appartamento sulle Zattere, di fronte al largo e torpido Canale della Giudecca; aveva persuaso con molta facilit

Una bella glicine s'arrampicava sulla facciata e passando sotto i balconi del primo piano profumava l'appartamento col soave odore esalato da' suoi grappoli violetti. I peri del Giappone erano coperti di fiori rossi, le spiree e i citisi di fiori bianchi e gialli. Gli anemoni, i mughetti, le primule schiudevano i loro bottoncini ai tepori primaverili.

Lo zio gli scrisse ultimamente da Roma una lunga lettera, che si può compendiare in queste poche parole: "Apparecchiami l'appartamento verso le colline. Finalmente posso anch'io ritirarmi dalla vita pubblica, e voglio finire i miei giorni nella pace del mio villaggio, in seno d'una famiglia felice."

L'appartamento, vasto, ben aerato, lindo e gaio, mobigliato con ricercatezza: del palissandro, allora prezioso ancora, cortine di seta, tappeti, porcellane, quadri, una bella biblioteca, dei bei cristalli, degli specchi dovunque. Un lacchè in livrea si teneva stecchito nell'anticamera. Una donna confezionava, starei quasi per dire, ricamava la cucina.

Discorrendo, avevano fatto la scalone. L'anticamera era deserta; altro indizio, codesto, che fece rimaledire a Giacomo l'incontro di Toscolano. Attraversarono l'appartamento e furono incontrati da Lalla che usciva dal salottino.

Non disse però nulla dell'avventura notturna; e quand'essa ardì favellargliene, e chiedergli se si fosse accorto che gli spiriti frequentassero l'appartamento, si fece serio e rispose sorridendo: «Cara Emilia, non vi guastate il cervello con simili idee che v'insegnerebbero a trovar uno spettro in tutte le stanze oscure.

Presso ad una finestra infine sedeva giovane donna, neglettamente e semplicemente vestita tutta di bruno, ed assorta a contemplare il cielo così profondamente, che non si avvide dell'uomo penetrato di poca cerimonia nel suo santuario. Il qual santuario era, bello e buono, l'appartamento del castellano a lei per cortese affetto o per compassione ceduto.

Sulla soglia dell'albergo trovò l'ostessa, che appena la vide, le andò incontro col più schietto de' suoi sorrisi, e le disse: Veda, signora Clarice. Io ho chiuso l'appartamento del conte Vagli. Queste sono le chiavi, e vorrei pregarla di tenerle lei. Clarice le prese, le mise in tasca, e rispose: La ringrazio; penserò io a tutto. La ringrazio molto.

Per mia sorella va egregiamente disse l'ingegnere quando la nipote ve lo accompagnò, per, me è troppo; Non avevi un bugigattolo dove mettermi? Sai ch'io ho abitudini quasi spartane. Ella accennò ad andarsene. T'aspetto nella stanza vicina, ch'è il nostro salotto da pranzo. Vengo con te. Mi fai vedere tutto l'appartamento. Diana si mise a ridere. È presto fatto. Ma non prendi prima qualche cosa?

L'appartamento del Lautrec era diviso dalla gran sala d'armi, da quelle anticamere appunto dove s'eran fermati tutti i soldati. La Ginevra Bentivoglio era gi