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Aggiornato: 29 giugno 2025
Pur volle contemplare ancora un istante il triste spettacolo, e comprimendo colla destra l'affanno del cuore, si rizzò e stese la libera mano in atto di supremo saluto al paesuolo. A quello sforzo però svenne, e caduto boccheggiante sull'erba arrossata mormorò; Italia, ricevi l'addio ultimo d'Arnoldo e spirò. Nato e cresciuto in Acquaviva, moriva cittadino-soldato col nome di patria sulle labbra!
Se Maddalena venisse a saperlo!... Che finimondo! E il signor Daniele, tremante, tornava a guardare verso il bugigattolo e l'uscio sempre chiuso. A poco a poco, l'oppressione, l'affanno gli toglievano il respiro.
Bisogna sapere che, dietro di noi, avevamo sentito un rumore di passi frettolosi, ed un ohè! gridato in cadenza, ma colla voce di un baritono di buoni mezzi a cui manchi il fiato. Cinque minuti dopo ci stringevamo fra le braccia il baritono Tallini. La corsa gli dava l'ansia e l'affanno e gli toglieva la parola; lo guardavamo sbigottiti senza interrogarlo.
Come soffre! mormorò Fior d'oro. Ed ha la virtù di sorridere, quando è vicina a lui. Per questo, disse il Fiesco, non ci siete se non voi, donne, che sapete vincer l'affanno, e mostrare il volto sereno. La notte del signor Almirante fu quieta, con pochissima febbre. L'infermo aveva potuto dormire, a parecchie riprese, un paio d'ore.
«Dunque diceva quella voce Marta, il saio, il cordone, il crocefisso da pormi fra le mani, vi è tutto? «Che è questo! sclamò Giuliano, ad alta voce senza avvedersene; e l'affanno gli crebbe. «Oh! non l'avete udito? seguitò al suo grido la voce di dentro: Dio della misericordia, egli viene il mio figlio, aprite; oh mio figlio!»
Giace sul campo di battaglia, a fianco di molti morii e morenti. Ne ode i gemiti, i lamenti, le bestemmie, le preghiere. Gli è così difficile respirare. Ansa. O questo affanno! Ed intanto la lotta continua; ode rumore di armi; ode grida. L'affanno si fa sempre più forte; i poveri polmoni si dilatano spasmodicamente e cercano invano un po' d'aria!
Trascorse la Regina con l'agili dita le corde del liuto cavandone dolcissime note, quasi per evitare di rispondere, ma non potè fare a meno di mormorare: «Ahimè! l'affanno diventò il retaggio della casa di Manfredi; amano l'afflizione anche coloro che non sanno che cosa sia, l'anima si anticipa nello spasimo del futuro.» E continuando a preludiare: «Yole, mia figlia, canta della vergine Lucia.»
Per sollevare in qualche modo l'affanno e l'oppressione sua, Emilia si occupò dei preparativi del viaggio. Annetta, che la aiutava, parlava incessantemente del ritorno di Lodovico colla più tenera effusione. Emilia pensò che avrebbe potuto anticipare la loro felicit
E in quello sgomento, in quel terrore Pierino cominciò a pregare il suo povero babbo, il suo povero zio ch'erano in paradiso, che gli volevano bene, e che sapevano che non era un ladro. Poi pregò la Madonna miracolosa del Santuario di Crodarossa, che aveva fatto tanto male a dimenticare, poi l'altra, quella di Trento, della piccola chiesetta lontana, solitaria, e che aveva fatto molto male a trascurare, e pregò, pregò ginocchioni, piangendo, balbettando, dandosi pugni contro il petto che gli doleva per l'affanno e per la fame. Col fervore della preghiera, colla sincerit
Ma oh! come l'affanno di queste povere creature toccò il limite estremo quando, scese nella stalla, non rinvennero più neanche Marco! Di quali pianti non risuonò la canonica, di quali disperati guai? Marco co' più dolci nomi chiamavano, Marco invocavano, Marco dal cielo con ardentissime preci e con supplici voti chiedevano, e i campi intorno si sentivano risuonare: Marco! Marco!
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