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Aggiornato: 27 giugno 2025


Il Gizzi oltre le riforme amministrative non voleva andare, la Consulta e basta; e quando fu chiesto stessero i preti allo altare, in curia i laici Pio IX ebbe a dire: «per andare a genio a loro Signori non mi vo' mica perdere l'animaDella guardia civica gi

Pio IX si levò in piedi, appoggiandosi all'inginocchiatoio, e con due o tre passi lenti e stentati si ridusse a sedere in un soffice seggiolone di velluto. Stette alquanto immobile e come irresoluto, poi si volse al camerario, sempre inginocchiato, e gli disse: Venga Baldoni. Il camerario si levò ed uscì.

Aveva letto sulla carta di visita: Le prince de Thébes!¹. Era dunque il fratello di S. M. Taddeo IX che lo aspettava. Il principe di Tebe aveva una figura atroce ciò che non significa assolutamente una figura laida. Era verde come un pappagallo; ne aveva l'aria maliziosa. I suoi occhi erano grandi; ma il suo sguardo feroce.

Tanto bastava per generare gozzaie non rimediabili mai, e nondimanco da questa ora in poi crescono le bizze di Pio IX, sicchè proprio parve agli uomini gravi un fanciullo stizzoso; mentre gli durava la paura scrisse una epistola allo imperatore di Austria perchè a bocca baciata si ritirasse in Austria lasciando la Italia, e da quel buon figliuolo ch'egli era senza tanto stintignare obbedisse; io per me credo non si sia mai fatto al mondo tanto sciupìo di carte come a quei tempi; il Mazzini scrisse al Papa per convertirlo e persuaderlo a tornarsi a pescare; Pio IX scrive allo imperatore di Austria per convertirlo e persuaderlo a tornarsi semplice arciduca; e se fosse solamente carta quella, che fu sciupata mi accheterei, ma sciupati altresì andarono buon senso, lealt

Pio IX gli fece sul capo il segno della benedizione, e gli disse: Venite a trovarmi. Il cardinale rispose a mezza voce: Quando ritornerò, Santit

In piazza Fontana, in una serata di luminaria fatta ad onore del nuovo arcivescovo, echeggiarono le prime grida di Viva Pio IX. I dragoni, prorompendo a cavallo nel mezzo della folla, misero in fuga i dimostranti, e un povero fabbricatore di mobili, certo Ezechiele Abate, rimase morto sul terreno...

Speciale, lib. 1, cap. 29, e lib. 6, cip. 10; Francesco Pipino, in Muratori, R. I. S., tom. IX, pag. 695, e parecchi altri attribuiscon la morte di re Carlo al dolore e dispetto di que' casi della guerra di Sicilia. Saba Malaspina, cont., pag. 421. Tolomeo da Lucca, Hist. ecc., lib. 24, cap. 11; in Muratori, R. I. S., tom.

Indi si scorse fra bei lampi ardenti, Tornando al ciel, come balen sparire; Di repentino oblio sparge i tormenti Folco ascoltando, ed un novel gioire Par che nel petto afflitto al duol succeda, E tutta volta era del sonno in preda. L'argomento in prosa dice così: «Nel IX. Agitercano Turco si offere di uccidere Ottomano; et Amedeo non l'accetta. Il Gran Maestro visita Enrico e Trasideo feriti

Era il dispaccio del principe di Tebe, cui aveva letto agli ambasciadori di Prussia e d'Inghilterra, salvo l'ultima frase. Vitaliana lesse: «Parto questa notte. Fra quindici giorni re Taddeo IX sar

Ma il vinto non era Garibaldi, che dal golfo di Spezia invitava gli italiani a rivolgere il pensiero a Roma e non a lui, bensì il papa: Mentana aveva chiazzato di sangue il volto, le mani e il pastorale del faceto Pio IX, e cielo e terra abborrivano dal consumato assassinio.

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