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Aggiornato: 21 maggio 2025
2 Ebbe lungo spettacolo il fedele vostro popul la notte e 'l dì che stette, come in teatro, l'inimiche vele mirando in Po tra ferro e fuoco astrette. Che gridi udir si possano e querele, ch'onde veder di sangue umano infette, per quanti modi in tal pugna si muora, vedeste, e a molti il dimostraste allora.
Questo scopo della perfezione lo investiva di un ardore continuo, lo traeva agli eccessi. Egli andava a cercare i miserabili nelle loro tane più infette, divideva con loro il suo pane e si coricava al loro fianco.
La Corte di Francesco 1º era una vera casa di piacere, e secondo Brantôme le signore che ne facevano parte erano destinate a rimpiazzare le cortigiane, le quali divenivano pericolose a causa delle malattie veneree da cui erano quasi tutte infette.
E che cosa ha fatto la polizia, non sapendo scuoprire, perdendo, anzi, a dirittura, le traccie di tal gente? «E non basta! «Attiguo al luogo del delitto è un infame raddotto. «Perchè la polizia non ha spinto oltre quelle infette pareti le sue indagini? «Ha forse essa avuto paura, mettendo il piede in quella soglia di sozzure, di contaminarsi, di lasciarvi il proprio candore?
Monsignor Laudisio aveva denunziato parecchie migliaia di carbonari, snidati al confessionale nel tempo delle sue missioni evangeliche, quando era monaco nella congregazione di San Alfonso de Liguori. Lo si era installato come vescovo in una provincia, in una diocesi, le più infette di liberalismo, il Cilento, ed egli dominava nel vescovato di Policastro e Lauria.
In tai fatiche ed in quell'aure infette Langue della gentil la debol salma, Ma sinch'altri giovar Dio le permette, Ella non osa a sè conceder calma: Il benevol desìo forza le mette, E sua fiducia dal Signore ha palma: Dolora, ma prosegue, e con sant'arte Altrui suoi patimenti asconde in parte.
Che fango lurido in quelle vie immonde, che monti di sozzure!... che miserabili botteghe, dove ammassi di robe vecchie, raccolte chi sa dove, chi sa come, sono in mostra per una vendita immaginaria. Cenci schifosi di mille colori, ferravecchi corrosi dalla ruggine, ossa mezzo putrefatte, abiti e calzature antidiluviane. Un odore nauseante esala da quei luridi bugigattoli; poi vengono taverne infette donde escono come delle esalazioni di gin e di brandy che vi soffocano, e dove per una porta socchiusa si vede sui muri e sulle tavole una crosta di sudiciume nerastra e lucente, ivi deposta a poco a poco dagli avventori. Questa vernice di nuovo genere si è attaccata ai muri ed alle tavole formando con essi un solo tutto. Accanto alle taverne sono osteriacce all'aria aperta, dove fritti senza nome, pezzi di carne sguerniti aspettano gli avventori soliti; e poi qua e l
«Noi concepimmo senza gioia il figlio che splende ai sogni come splende un giglio. Noi portammo nel sen la creatura con fatica, con fame e con paura. Ne le soffitte dove manca l’aria, ne le risaie infette di malaria, ne’ campi dove passa, orrida Iddia, la pellagra con occhi di pazzia, ne’ luoghi di miseria e di servaggio, chiedemmo a Dio Signor forza e coraggio;
Bensí, è da avvertire in tutto, che le parti in lei furono molto men cattive che non altrove in Italia, non infette di dipendenza straniera, non di feodalitá: e quindi meno acri tra nobili e plebei, men varianti il governo; il quale fu sempre piú o meno equilibrato di democrazia, aristocrazia e quasi monarchia, un Consiglio generale, i senatori e lor Consigli, il duca o doge.
Ostano, è vero, alcune difficoltá nell'imitazioni; ma niuna maggiore forse che l'invidia: e le nazioni europee piú o meno infette di questa lue, piú o meno pretendenti a fare cose diverse, proprie, nuove o maggiori, si perdono in istolti tentativi, per capitare, una volta o l'altra, a ciò che avrebbono potuto prendere quasi fatto e senza imitazioni troppo servili; perciocché non si debbe né suole chiamare servile, ma anzi sapiente, qualunque imitazione si faccia dalle cose recate all'ultima perfezione possibile in ciascun tempo.
Parola Del Giorno
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