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Ha detto che si coricava presto perchè non istava bene..... borbottava l'oste tutto impaurito. Chi poteva pensare?... L'uscio non era neppure chiuso a chiave. Vincenzo sapeva che in quella modesta locanda di villaggio non c'era caso che i camerieri entrassero a sorprenderlo. Il povero giovane era steso sul letto, colle vene dei polsi aperte, pallido, freddo, morto.

Allora il vecchio operaio lo portava sul letto, lo svestiva pian piano con una delicatezza da donna per non risvegliarlo, poi fumava la sua pipa in silenzio, e si coricava senza più uscir di casa.

Questo scopo della perfezione lo investiva di un ardore continuo, lo traeva agli eccessi. Egli andava a cercare i miserabili nelle loro tane più infette, divideva con loro il suo pane e si coricava al loro fianco.

Figliuola mia disse il vecchio assestandosi in un pieritto , mentre Fidelia si coricava sovra un divano di velluto non vorrei che queste scappatelle notturne si rinnovassero troppo spesso... So che tu mi vuoi bene... Spero che la voce dell'affetto figliale in avvenire preverr

Vi si coricava dentro, vi dormiva sopra, vi si nascondeva dietro per procurarsi dell'ombra.... L'uomo e la gerla si completavano, s'identificavano talvolta; erano inseparabili. Vi sono degli uomini, le cui funzioni sociali sono limitate a produrre la ventesimasesta parte di una spilla, od a girare una ruota per tutta la loro vita, e finiscono per diventar bruti.

Ma ecco senz'altro le parole del generale. "Avevo vent'anni. Sotto le mura di Sebastopoli la vita andava con un treno d'inferno: guerra, gioco e vino. Ci si coricava senza sapere se al domani si avrebbe potuto fare lo stesso, incerti d'ogni ora, d'ogni minuto, avendo la morte sulla soglia e bivaccando nelle nostre tende con una spensieratezza fatalistica per cui qualcuno di noi perdeva in una notte met

Donna Camilla, che vegliava nella sua camera solitaria, che non si coricava mai prima di aver sentito uscire Giorgio dalla stanza di don Pio, attese anche quella sera inutilmente il marito, e divorando senza piangere la rabbia che provava per tutti quei cambiamenti sopravvenuti in casa Urbani negli ultimi giorni, per tutti quegli intrusi che erano entrati nel palazzo, e soprattutto per quella bella creatura che attirava tutta l'attenzione di don Pio e nella quale intuiva una rivale, non potè dormire neppure quando fu sicura che tutti si erano addormentati, e non potè pregare.

Non si potea per essa conoscer la paura. Appena circondata dall'acqua amara e pura, Era nel suo elemento; e quando poi serena E allegra uscìa dai flutti, simile a una sirena, Il suo bel corpo bianco destava meraviglia. Pareva il mar sua culla, ella del mar la figlia; Del vasto oceano ignoto ognor sentiasi amica Ed ignorava ancora che fosse la fatica. Con le braccia sublimi qual di marmo animato L'Ellesponto ella pure avrìa attraversato Senza paura ed anco senza desir d'amore! E spesso nella calma estiva e verso l'ore Pesanti del meriggio, scotendosi le goccie, Usciva tutta gaia, e in sulle ardenti roccie Si coricava offrendo del sole ai caldi baci Le giovanili forme innocenti e procaci. L

La cieca aombrava più sempre, dell'avviamento che pigliavano le cose; si coricava la sera disegnando per l'indomani di dire tutto il suo cuore; ma poi taceva dalla tema di ridestare le collere del cognato; di far nascere qualche diceria sul conto della nipote; e confidando nel senno di questa, tirava innanzi.

La bambina, la sua delizia, lo accompagnava sul monte nella stagione della falciatura del fieno, e s'addormentava all'ombra. Egli la coricava sulla sua giubba e le copriva il volto col fazzoletto per ripararla dagli insetti. Alla sera se la portava a casa in braccio, contenti tutti e due.