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Aggiornato: 4 giugno 2025
Andarono innanzi molto tempo, incontrando pochissime gondole, trovandosi a un tratto in un largo canale deserto: un canale così vasto, così torbido nelle sue acque immobili, così malinconicamente intonato che donna Grazia, per vincerne l'impressione, ne chiese il nome al gondoliere. È il Canale Orfano, eccellenza.
Le sedici gondole che li stavano aspettando presso la riva, si videro presto prendere il largo nella laguna e sbandarsi chi per l'una chi per l'altra parte. Verso mezzanotte, quasi in fondo al canale della Zueca, le finestre e i balconi di un palazzo riboccavano di luce. Era quello il palazzo del senator Barbarigo.
Gli mostrava quel popolo buono, ameno, bizzarro, quei ruvidi pescatori figli del mare, quelle donnette goldoniane, quelle gondole uniformi, quelle voci di venditori ambulanti che cantavano l’annunzio della loro merce, vantando i bei cavoli, le belle frutta, i canestrini del pesce fresco e delle ostriche.
Così parlando, il Torresani spiccò un salto verso il suo pulpito, aperse un cassettino, ne levò un ritratto in fotografia, e tornando presso il conduttore di gondole, glielo pose sotto gli occhi. Il Bigino guardò fissamente l'effigie, poi il vecchio Capo di Sorveglianza che sorrideva maliziosamente, e obbedì alla voce del dovere, che gli imponeva la testimonianza legale: È lui!...
Numero quattro: esaminare i tesseri dei singoli padroni di gondole, portanti le note giornaliere dal dieci settembre fino a questo giorno, e riferire l'itinerario di ciascun conduttore. Ciascun subalterno, appena scoccato l'ordine, scompariva come fantasma, gli altri rimanevano in sentinella alle porte ad attendere i cenni del Capo.
Erano fermi l'uno presso all'altra, fra le due colonne di Marco e Todero, con gli occhi rivolti dalla parte della Salute. Sembravano una coppia di sposi, una delle tante coppie che vengono qui a passar la luna di miele. Dal Molo i barcaiuoli gridavano: Gondola, gondola?... La gondole! Vuoi? disse Guido all'amica. L'orologio della Torre suonò le cinque. La Teresa accennò di sì col capo.
Presto! a venti passi dall'Arco c'è una stazione di gondole volanti disse Viola, dando il braccio alla giovane amica... In meno di tre minuti, prima che la campana abbia cessato di suonare, noi scenderemo alla porta del tuo palazzo. L'agitazione di Fidelia, sopratutto l'accento di terrore ond'ella proferì il nome del padre, agghiacciarono il cuore del giovane innamorato.
Numero uno: convocare i duecento nella sala di magnetismo, e arrestare nel termine di dieci minuti la nave sospetta. Numero due: recarsi da Duroni, e far ritrarre la nave in ventiquattro copie, dodici a fotografia colorata, dodici a fotografia ponderabile . Numero tre: riferire il numero preciso delle gondole stazionate nei diversi quartieri, e di quelle che tengono l'alto.
Agli scaglioni di quel palazzo ingombri di gran moltitudine di maschere, e d'altre persone che salivano incessantemente, eran volte le prore di quasi tutte le gondole che solcavano il canale. Giunte vicino agli scaglioni vi rigurgitavano ad onde gentiluomini e gentildonne che entravano nel palazzo. Alcuni della folla se ne stavano oziando intenti a quel gran concorso.
Il Torresani fece una smorfia sinistra. Le ultime parole del conduttore di gondole rimescolavano nella sua mente una terribile idea, una idea che era il tormento delle sue ore inoperose, l'incubo delle sue notti più insonni. Commissari di polizia, questori, capi di sorveglianza, non sacrifichereste voi una met
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