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Sulla riva, sul mare, entro i moli, cominciò in quel punto la rumorosa faccenda di tutte le barche e le gondole che gi

Quando ad un orologio vicino scoccaron le otto ore di notte, il Gritti vide uscire gente dal palazzo Malipieri, e vi si accostò per guardare. L'andare ed il venire delle gondole, delle quali un servo che se ne stava sulla porta di palazzo, nominava il padrone; la processione continua di matrone, di fanciulle bellissime; il rumore, il frastuono, il cicaleccio di tante voci divertirono i pensieri del Gritti, che per qualche tempo, ravvolto nel suo mantello per non farsi riconoscere, non sentì la noia del dovere aspettare. Finalmente, quando gi

«Soltanto il vecchio Candiano mostrossi impassibile a tanta sventura, e mi pare ancora vederlo fermo e ritto colla sua gigantesca figura sulle scalee di palazzo colle braccia incrocicchiate sul petto, starsi ad osservare il convoglio delle gondole mortuarie che gli passavano innanzi.» «E Alberigo Fossano?» «Ti ricordi di Alberigo Fossano

«Stanotte pare che Venezia voglia insaccarsi intera nel palazzo del signor Barbarigo.» «È dalle tre ore di notte che le gondole han cominciato a gettar gente su questi scaglioni, pare che si vogliano rimanere.» «Guarda un tratto.» «Chi è?» «Chi arriva

Dopo il lungo deliquio che Alberigo aveva sofferto, per la natura indebolita, le impressioni che riceveva non potevano essere di quell'impeto subitaneo che sospinge a partiti disperati, bensì di quella tristezza profonda e inesplicabile che solleva ed aiuta talvolta le angosce colle lagrime. E i rintocchi di quella campana inondandogli l'anima di una tristezza senza pari, gli fecero pensare che in quel giorno sarebbesi data la sepoltura alla povera sua Valenzia. Uno scoppio di pianto successe infatti a quel pensiero, e senza mai dire una parola, durò di questa maniera quasi tutta la giornata con gran maraviglia e compassione del servo che mai non volle abbandonarlo. Verso sera volle uscire e promesso al servo sul proprio onore, il quale rifiutavasi a lasciarlo andar fuori, che non avrebbe mai più attentato alla propria vita, e però vivesse sicuro, si recò al palazzo Grimani dove alloggiavano i legati del Conte di Virtù per avere da loro licenza di ritornarsene a Milano, ciò che facilmente potè ottenere. Appena messo il piede fuori di quel palazzo, nel punto che stava per saltare nella gondola, vide ciò che non avrebbe mai voluto vedere. A un tiro di balestra del palazzo Grimani, era il palazzo dell'ammiraglio Candiano: dinanzi agli scaglioni di quello, si vedevano quattro gondole in fila, sulle quali risplendevano molti cerei che si riflettevano nell'onda. Nelle due prime erano i frati della regola che cantavano il Miserere; nelle altre uomini e donne che pregavano. Le gondole si avviarono un momento dopo giù per il canal verso San Marco. Ma ciò che fece maravigliare il Fossano, a mal grado della passione insopportabile che lo faceva tremar verga a verga e piangere, con grandissimo stupore degli astanti, fu il vedere la persona dell'ammiraglio ritta e immobile sulle scalee del suo palazzo a vedere la processione mortuaria. La folla delle gondole e delle persone che erano sul canale traendo dietro a quella, in breve tempo il canale fu deserto al tutto. Il Fossano, per ritornare al suo alloggio, doveva passare innanzi al palazzo Candiano, e confuso e addolorato com'era, lasciò che il gondoliere vogasse per l

Ho veduto soltanto che il signor Montoni mostra un'impazienza straordinaria, e mi diede l'ordine di farvi alzare sul momento. Cielo! aiutatemigridò Emilia disperata. «Il conte Morano è dunque venuto? No, signorina, per quanto io sappia egli non c'è. Sua eccellenza mandommi a dirvi che a momenti saranno qui le gondole, e partiremo da Venezia.

Io non credo prudente osservò uno dei quattro che voi, per tornare alla nave, vi serviate d'una gondola cittadina. Questi sorveglianti di gondole sono altrettante spie della Sorveglianza, e noi rischieremmo di venir segnalati a quel vecchio birbone di Torresani... Non ti prenda pensiero rispose il Casanova coll'accento della più ferma sicurezza io so scegliere i miei uomini.

Lo scarso numero di gondole che seguirono al cimitero il feretro della defunta dimostrò a luce di meriggio quanto in basso fossero caduti i Bollati. E pensare che ott'anni prima mezza Venezia era accorsa ai funerali del conte Leonardo! Buffoni! brontolava Sua Eccellenza Zaccaria prendendo nota dei pochi ch'eran venuti e dei molti ch'eran mancati. Credono che non siamo più quelli d'una volta.

Furono spedite molte gondole per le lagune, poi per un gran tratto di mare. Ma dopo molto cercare, non essendosi potuto venir mai a capo di nulla, si tralasciò ogni indagine, e quel fedel servo stette col

Il Torresani accennò col dito a diversi subalterni, i quali immediatamente gli si fecero appresso, per ricevere alcuni ordini segreti. Poco dopo, entrò nella sala il Bigino, conduttore di gondole. Un settario che osserva la legge.