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Aggiornato: 8 giugno 2025


Hai visto Pietro Laner? tornò a domandare lo zio Matteo. No.... . No, , esclamò Cantasirena ridendo. Ce n'è per tutti i gusti! Evelina se ne andò passo passo: voleva lasciar solo lo zio con "quell'altra". Mentre Evelina usciva, entrava Numa chetamente. Vedendo Cantasirena il gatto si fermò, non si arrischiò di venire avanti. Rimase sotto la seggiola attento, cogli occhi fissi che luccicavano.

No, ch'io sappia; replicò il Passano. Ma c'è una condizione di cose che parla abbastanza chiaro da . Noi del Gatto, o del Basilisco, anzi diciamo pure di tutti e due questi graziosi animali, siamo per Francia; e sta bene, tenuto conto delle buone ragioni che ci abbiamo: ma siccome tutto questo, messo in ispiccioli, significa avere un presidio straniero in citt

"Ella è in prigione," disse la Regina al boja: "Conducetela quì." E il boja andò via come una saetta. Appena il boja sparì, la testa del Gatto andò dileguandosi, e quando ritornò con la Duchessa, era sparita totalmente: il Re e il boja corsero qu

Altro che gatto! quello era stato peggio d'una tigre. Ben venuto in refettorio! gli disse il capitano, ripigliando il suo buon umore. Ce n'è ancora una scodella per te, frate Alessandro. Che! arrivo tardi; rispose il frate scudiero. Non vedete come scappano? Per andar fuori del tiro, ; ma ora voleranno sassi, mio caro. E allora sotto, prima che pensino a farci fare la fine di Golía.

Ho veduto spesso un gatto senza ghigno," osservò Alice, "ma un ghigno senza gatto! È la cosa più curiosa ch'io abbia mai veduta in tutta la mia vita!"

Il sole era caduto dietro le colline, e la notte, come un gatto grigio, correva furtiva e rapida per le lande. Nancy era gi

A queste grida, il Re messe il capo fuori dallo sportello della carrozza e, riconosciuto il gatto, che tante volte gli aveva portata la selvaggina, ordinò alle guardie che corressero [I.18] subito in aiuto del marchese di Carab

Il marito aveva infatti lasciata da anni la bottega, ma era curvo a forza di piegarsi ai comandi di tutti; le tre donne gli rinfacciavano il pane che mangiava; gli facevano fare ogni sorta di lavori in casa, ma non ne tenevano conto; ed egli faceva tutto male e di malavoglia; ma qualche cosa doveva pur fare, e non aveva mai un soldo in tasca, e passava le giornate sonnecchiando sotto una tempesta di rimproveri, lasciando dire, e mangiando quel che gli davano, seduto al focolare come un gatto domestico.

Fu un po' barbara la tranquilla pacatezza dei quattro romani e chi avesse potuto contemplare quella scena certo coll'immaginazione sarebbe corso al paragone del sorcio sotto l'inesorabile sguardo del gatto, che ne spia ogni minimo movimento, per lanciarvisi sopra e stritolarne le ossa sotto i denti.

La cortesia teutonica si appannò d'un velo. I direttori , rimasero corretti verso gli ospiti italiani; ma lasciarono mano franca ad un bull-dog, inserviente ma spadroneggiatore, il quale invigilava gli studiosi italiani come il gatto guarda il sorcio, e piombava su loro alla menoma infrazione ai centomila regolamenti della biblioteca.

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