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Aggiornato: 14 giugno 2025
Or, scoprendosi che la vostra Cleria è figlia vera di Filogono, sará forzato questo furfante darle diecimila ducati di dote: e cosí io li vengo a far questo danno e le mie vendette. PARDO. Ma che certezza arò io, che la vostra Sulpizia sia la mia vera Cleria?
«Ecco che le mie profezie diventano vere,» riprese un altro ribaldo; «se fino da bel principio lo aveste assuefatto, secondo il mio avviso, a dargli del bastone sul capo per pagamento, non farebbe oggi dell'indiscreto: va su tosto, furfante, a prendere le funi.» «Considerate.... vedete....»
Oh meschino Tanaglia! quanti guai ti son venuti addosso, e tutti per quattro parole d'un furfante che invidiava il tuo sapere". "Non dubitate, maestro Lucio, disse Gabriele: il soggiorno de' Ducali sul lago non può essere ormai di lunga durata.
LIMOFORO. Tu non sei Limoforo; ma vorresti esserci per ingannar me, che sono il vero Limoforo. PEDANTE. Tarde venisti, domine. PSEUDONIMO. Son venuto molto presto, piú che aresti voluto; e mal per voi. LIMOFORO. Tu veramente sei un furfante, un truffatore. PSEUDONIMO. Voi molto vi discomponete verso di me. LIMOFORO. Perché n'ho ragione. PSEUDONIMO. Che ragione?
Il furfante era venuto per ricattarla e si trova acchiappato nella sua trappola. Miri giusto e dia un esempio. Da questo momento dipende tutta la sua fortuna. Si sente un pochino di rimescolìo in corpo? Non ci abbadi; è accaduto a tutti una volta. Faccia franca, sguardo ilare, ecco quanto ha da vedere la gente.
VIGNAROLO. Che tradimento vi feci io mai? PANDOLFO. Lo nieghi ora, furfante? VIGNAROLO. Lo niego, perché non feci mai tradimento. PANDOLFO. Or finge il balordo, perché con far il balordo mi hai sempre ingannato. VIGNAROLO. Non fingo il balordo né inganno, né è mio officio né a voi si conviene. PANDOLFO. Or me inganni e burli piú che mai. VIGNAROLO. Non vi burlo, né volendo potrei farlo.
Non terminate l'iniqua frase, esclamò accesa di sdegno madama Guglielmi; temerario! dubitare della discendente dei conti di Brienne! E voi, signor Basilio, amico qual mi siete, non avete preso quel furfante pel collo e messolo fuori di bottega, oppure non lo avete minacciato in nome mio di farlo disdire avanti i tribunali e ricevere il meritato castigo?
Chi mi ha portato costui dinanzi? a me con beffe? sarò uomo da vendicarmene. CAPITANO de birri, FORCA, ALESSANDRO, PIRINO, PANFAGO. CAPITANO. Eccoci qui apparecchiati a servirvi. FORCA. Or ponetevi qui in agguato; e passando quel furfante, lo pigliarete e strascinatelo in prigione. PIRINO. Ecco Alessandro. La cosa va bene.
Ah, tu lo intendi, che a noi non metterebbe conto di risicar la galera per un furfante della tua risma? Ci ho gusto, perchè intenderai altresì quello che io sto per dirti. Abbiamo tre vendette a fare su te, e le faremo tutte e tre se pel tuo meglio non ti disponi a parlare. Quella furia di tua moglie sapr
Il furfante è in gattabuia, e se non me lo schiaffano in galera, certo me lo spediscono, franco di porto, a rifare un po' meglio i suoi studi ad Oneglia. Parlate del Garasso? chiese Lorenzo. Di lui per l'appunto. Lo cercavo da un pezzo, per cavarmi una certa voglia dalle dita; ma sì, piglialo! Il mio uomo doveva fiutarmi da lontano.
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