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Aggiornato: 12 giugno 2025
Volete sapere l'istoria disgraziatissima di Néto? Incomincio da te, Barchetta.... Forse la barchetta dell'amore, che va e va, colla prora inghirlandata di fiori, a cielo stellato, a gran notte?
Allora fu lei che mi disse I kiss you e soggiunse con un delizioso accento di angustia: Non devi fare un viso così serio! La signora Steele veniva verso di noi e in quello stesso punto passò una bambina, recando dei fiori. Violet la chiamò, come per dissimulare all'amica sua il nostro turbamento. Che fiori hai? diss'ella. Waldmeister. Dove l'hai colto? Sul Niederwald. E come ti chiami? Luise.
Largo!... Dai boschi pieni di nidi e di bisbigli, Dai cespugli di mirto, dai freschi nascondigli. Dal fecondato suol, Da l’acque azzurre dove il mite alcion sorvola Cinta di fiori sorgo
Ma manco la fattura, Perché, dico, ma lei mi attasti un fiore Lei mi guardi la tinta der colore E tutt'antro, ché qui nun c'è impostura. Ma, dico, bisogn'esse' 'na cratura... Lei mi scusi, si sa, parlo cór core, Perché, capisce?, un'antra più mijore De questa nu' la trova, stii sicura. Perché poi, dico, fatevi capace, Li fiori freschi dopo du' giornate Ve ce rimane er zeppo e semo pace.
Una bella glicine s'arrampicava sulla facciata e passando sotto i balconi del primo piano profumava l'appartamento col soave odore esalato da' suoi grappoli violetti. I peri del Giappone erano coperti di fiori rossi, le spiree e i citisi di fiori bianchi e gialli. Gli anemoni, i mughetti, le primule schiudevano i loro bottoncini ai tepori primaverili.
Ella stessa stava nel suo salone favorito, che era un po' salone, un po' veranda e un po' serra, dove le tendine moderavano la luce, il ponente soffiava amabilmente, uno zampillo d'acqua rinfrescava l'aria, e i fiori d'autunno appagavano l'occhio.
Il foglio mi sfuggì dalla mano, dovetti sedermi, appoggiai la testa sullo scrittoio, e rimasi lungamente sbalordito, come allo scoppio d'un fulmine!... Addio bei sogni della primavera che sorridevano ai miei pensieri, che illuminavano la mia mente come il sole che sorge i fiori sul prato! Addio speranze di supreme gioie!... addio fede nell'amore della donna! addio vane illusioni giovanili!... Ecco il primo disinganno... e il più amaro!... Ah! mio zio aveva ben ragione di ridere delle mie stolte pretese!... o vanit
S’incontrano pure i nomi di parecchi fiori e di molte specie di alberi fruttiferi ed infruttiferi. Lo sciuscian viene interpretato pel giglio, la hhabasseleth per rosa. Il vocabolo dudaim, col quale si sottintende il frutto della mandrágola, probabilmente era qualche fiore d’amore derivando dal vocabolo dud. Il karkom indica lo zafferano, la laan
Dagli orti, di nuovo, un confuso olezzo di fiori e di erbe odoranti arrivava, dove più acuto signoreggiava il profumo del gelsomino: ed essi andavano in quell'ombra, in quel fresco notturno, ignari della loro strada, sul molle terreno umido di brina che si faceva elastico sotto i loro passi.
Ma quale miscuglio trasandato e confuso di fronde! quale abbandono di piante invadenti, quale arrufìo scapigliato di foglie e di fiori!
Parola Del Giorno
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