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Aggiornato: 13 settembre 2025


Se tu ne manchi, Cedono i fianchi, cedon le braccia, E nella macina il cor si schiaccia." Così risonano nel rombo immenso Del giorno e salgono, monache pie, De' nuovi tempi le litanie In mezzo a nugoli di nero incenso.

Le conversioni si effettuavano a perno fisso e per ottenere il necessario contatto facevasi assai spesso porre ai soldati le mani sui fianchi, alla costumanza tedesca. Le contromarce facevansi per righe e per file. Per eseguire i fuochi si serravano le righe da petto a schiena, cioè si annullava l'ordinaria distanza di circa un passo che esisteva tra le righe medesime.

Questo signore s'era messo ai fianchi della bionda contessa; era sempre in sua casa, e la accompagnava sovente a teatro e a passeggio per le vie della citt

Parean venuti dal mar della rena, come vengon le mummie agli speziali; avevano in su' fianchi e in sulla schiena piaghe d'un palmo, e sulle gambe mali che non gli avrebbe guariti a gran pena Galieno od Ippocrate o que' tali, non che alcun maniscalco co' suoi bagni, setoni, empiastri o rimedi compagni.

Ella pareva un sogno di poeta; Vestìa sempre di bianco, e avea nel viso La calma d’una sfinge d’oriente. Le cadea sino ai fianchi il crin di seta; Trillava un canto nel suo breve riso, Era di statua il bel corpo indolente. Amò

70 Nel volersi levar con quella fretta che lo spronar de' fianchi insta e richiede, l'asse del ponticel lor fu stretta, che non trovaro ove fermare il piede; che una sorte uguale ambi li getta ne l'acqua; e gran rimbombo al ciel ne riede, simile a quel ch'uscì del nostro fiume, quando ci cadde il mal rettor del lume.

E tornò a traversare borghi e castelli, non provando molestia di fame o di stanchezza. Più camminava più gli pareva di diventar forte e fresco; al sole non badava al polverio, ad altro: arrivare a D.... ecco lo sprone che gli si era fitto nell'anima, più acuto, più tormentoso di quello, con cui egli insanguinava i fianchi al cavallo; il quale se gli fosse bastata la lena, quel giorno di certo non avrebbe odorato biada fieno, prima d'essere a D.... Ma alla fine se non la compassione del cavaliero, potè la stanchezza; e il povero animale rallentò da la gran corsa. Allora Giuliano si trovò come riscosso da un sogno, che stesse facendo; e alzato il capo si vide in faccia e poco discoste le torri di Alba. La voce del Tanaro gli suonò all'orecchio, come quella d'un amico che gli parlasse, con dialetto somigliante a quello dei suoi monti; e guardando la propria ombra sulla via, gli parve corta, che stimò il mezzogiorno molto vicino. Passando il ponte di legno che metteva nella citt

Dietro a quei cavalli, uno sciame, un esercito, un nembo di pecore, che correvano belando e s'incalzavano a migliaia, le une sulle altre, incalzate a lor volta, stimolate ai fianchi e alle spalle, da una mezza dozzina di cani, tutti compresi della importanza dell'ufficio. La processione durò forse mezz'ora, in una via che non era sicuramente delle più strette di Roma.

Nella notte sopra l'Avvento, assicuratosi con una grossa guardia di fanti dalla parte di Calvisio, che il nemico non s'attentasse di molestarlo sui fianchi, s'inoltrò verso la Marina col grosso dell'esercito.

e un’ebrezza d’orgoglio al cor profondo sentiranno affluir per ogni vena al mio grido: Ave o Madre, o Gratia plena, che porti e nutri ne’ tuoi fianchi il mondo. Grembo materno strazïato e forte, di tua fecondit

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