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Aggiornato: 13 maggio 2025
Garibaldi lo ragguagliò di quanto era avvenuto e condusse il generale in capo al luogo che gli era servito da osservatorio in casa Blasi, e gli mostrò i preparativi dei Napoletani per una precipitosa ritirata, concludendo col fargli questo piano: «Egli, Garibaldi, si getterebbe ai fianchi del nemico fuggente; il Roselli coll'artiglieria del Calandrelli, la linea e i carabinieri della riserva resterebbe a difendere la posizione espugnata e appoggerebbe l'attacco».
Così con presagi, con augurii, con speranze l'amor familiare incominciava ad avvolgere il frutto invisibile, l'essere ancora informe. E i fianchi di Giuliana incominciavano ad ingrossarsi.
Manfredi riconosce il morente, gli cinge le braccia intorno ai fianchi, e sorreggendolo dolora: «O Rogiero! o figliuol mio! gi
Bestia opulenta e morbida, che ridi a me col riso de’ bei denti bianchi, tu somigli alla terra; ed i tuoi fianchi dan figli come il solco d
38 A chi'l petto, a chi'l ventre, a chi la testa, a chi rompe le gambe, a chi le braccia; di ch'altri muore, altri storpiato resta: chi meno è offeso, di fuggir procaccia. Così talvolta un grave sasso pesta e fianchi e lombi, e spezza capi e schiaccia, gittato sopra un gran drapel di biscie, che dopo il verno al sol si goda e liscie.
Lo guardai; mi guardò, ma non disse motto; e siccome io m'accostai a lui ed insistetti dello sguardo, egli sciolse le braccia e le lasciò cadere lungo i fianchi.
si` ch'a pena rimaser per le cune augure, e diede 'l punto con Calcanta in Aulide a tagliar la prima fune. Euripilo ebbe nome, e cosi` 'l canta l'alta mia tragedia in alcun loco: ben lo sai tu che la sai tutta quanta. Quell'altro che ne' fianchi e` cosi` poco, Michele Scotto fu, che veramente de le magiche frode seppe 'l gioco.
Sembra ballare pazza di gioia la sua strana danza a schiena curva. Fumano i suoi capelli sciolti. Il mitragliere le stringe i fianchi e l'ombra ingigantita della coppia bizzarra danza proiettata a cento metri davanti a noi sul tondo, enorme cerchio di luce che il fascio luminoso del proiettore stampa sulla nebbia. Vicino, sotto, sopra, intorno, altre ombre strabilianti: le nostre.
Si vedean per le vie donne appassite, livide sotto agli occhi e diroccate, con certi maschi a' fianchi, olmo alla vite, che avean le guancie vizze ma lisciate. E vecchi in gala e vecchie inviperite, con nastri e piume e fiori e imbellettate, l'essenze, i diavolon, l'odor di fogna confondevano, e d'arca e di carogna.
Nel premere fra le mie due mani l’incavo de’ suoi fianchi, perchè si slacciassero i ganci, mi pareva di stringere fra le dita il bel collo di un levriero, focoso e docile. In quella fragilit
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