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Aggiornato: 29 maggio 2025
Le serpi hanno una gran parte nei favolosi racconti valdostani. Un contadino e consigliere comunale d’Issogne mi assicurava e lo avrebbe giurato, che i capelli delle donne morte messi nell’acqua si mutano in biscie. Ma la biscia non vi è considerata per l’animale immondo delle sacre scritture. Gi
L'impaventosa lepre lato al cane, l'agnella presso al lupo queta dorme, ché tutti li animal, giá in lor conforme, natura tiene in sue medeme tane: securi pesci e rane, questi da lontra, quelle da le biscie: non è chi strida o fiscie l'un contra l'altro per stracciarsi 'l pelo, ché l'aurea etade giá scese dal cielo.
Patir non ponno che la vita cara tolta lor sia da un pezzo d'asta fessa, e sieno sotto alle picchiate strane a morir giunti, come biscie o rane.
LIMERNO. Non voglio per niuna guisa esserti ritroso; e perché di cotesta materia latina ho molta penuria, e tu vi hai pur piantato ostinatamente lo chiodo ch'io non debbia se non latinamente cantare, non mi ritraggo a dirti alquanti versi da me ancor fanciullino composti, trovandomi su quello di Ferrara in certa villa, mandatovi da mio padre per imparare lettere appresso d'un prete, lo quale molti scolari teneva soggetti, e piú li belli che li brutti; nel qual luogo, per corruttela di grosso aere, soprabbondavano tante biscie, rane, zenzale e pipastrelli, che uno inferno mi pareva di tormentatori.
Correvano ancora come due fanciulli attraverso i prati del parco, o sotto i boschetti, mangiavano insieme le frutta seduti sull’erba, egli la contemplava in silenzio, gli pareva la più bella pesca matura della villa, l’avrebbe divorata viva e la invitava a fare una merendina nel nido come nei primi tempi, ma adesso ch’egli mostrava di andarci tanto volontieri, e senza paura delle biscie, essa non voleva andarci più, e furono vane tutte le preghiere.
38 A chi'l petto, a chi'l ventre, a chi la testa, a chi rompe le gambe, a chi le braccia; di ch'altri muore, altri storpiato resta: chi meno è offeso, di fuggir procaccia. Così talvolta un grave sasso pesta e fianchi e lombi, e spezza capi e schiaccia, gittato sopra un gran drapel di biscie, che dopo il verno al sol si goda e liscie.
«No, Marta, non fate segni colle mani! sclamarono quelle donne, che credevano di malaugurio il mostrare col gesto la grossezza di tumori, di biscie, di piaghe e d'altre cose cattive.
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