Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 23 giugno 2025


Scendevano, silenziosi, per lo stradone; miss Elsa con gli occhi bassi e le ciglia un po' corrugate, quasi facesse un insolito sforzo di riflessione; Paolo Jenco mordendosi le labbra, con gli sguardi ancora lampeggianti di sdegno, che però si addolcivano di tratto in tratto, quando li rivolgeva a osservare la signorina, quantunque il silenzio e l'atteggiamento di lei lo rendessero perplesso nel risolversi a dirle quel che gli tumultuava nel cuore.

Miss Elsa, trovò tutti i suoi su la spianata assieme con l'ingegnere loro ospite, venuto da Catania per esplorare le colline nel punto dove gemeva una fontanella che il signor Kyllea sospettava potesse essere indizio di una gran polla d'acqua.

Miss Elsa, dolce e pudibonda, con grazioso gesto prese tra le mani la testa di suo marito, e baciando, come cosa sacra, la cicatrice ancora rosseggiante al lato destro della fronte di lui, gli disse: Chi sa! Forse, senza di questa... E da lontano arrivavano le ultime note di un passo doppio della banda di Settefonti e le grida di saluto degli invitati: Viva il Benefattore!

Il signor Kyllea gli stese una mano, guardandolo in viso con l'aria di chi incoraggia a parlare: Domandavo a miss Elsa, se vuole essere mia moglie. Il signor Kyllea, ridendo allegramente, rispose: Io non mi mescolo negli affari degli altri, specialmente in certi affari. E li lasciò soli. Il signor Kyllea era tornato trionfante.

Oh! esclamò miss Elsa, indignata. E perchè? Per niente signorina; perchè quel signore non ha altro da fare... e perchè... Il perchè lo so io, notaio lo interruppe Paolo Jenco che si mordeva le labbra, fremente. Adoprare un ragazzino per un atto così vile!... Non avrei mai creduto che il dottor Medulla fosse capace di questo! È un imbecille presuntuoso e vigliacco!

E la scena era stata assai diversa da quella che il Sindaco e gli altri avevano immaginato. La signora Kyllea rispondeva con un bel "Grazie" un po' gutturale; ma Miss Elsa, parlando col dottor Medulla, si esprimeva in un italiano che conservava appena qualche inflessione di accento straniero. Soltanto la cognata era rimasta zitta, salutando e ringraziando con rigidi cenni del capo.

Improvvisamente miss Elsa rizzò il capo, spalancò gli occhi ed esclamò soddisfatta: Ho capito! Che cosa? domandò Paolo maravigliato. Il segreto di mio padre. Ha un segreto anche per lei? Non sapevo spiegarmi per quale ragione, da quasi un anno, noi viviamo proprio isolati laggiù a Villa Elsa, evitati, dovrei dire. Oh!... Miss Elsa!

E poichè il Sindaco tornava a ripetere una delle frasi del suo discorsetto anticipatamente preparato per non impappinarsi, Miss Elsa, disse: Certamente; vogliamo diventare siciliane anche noi, come il babbo che si è abbronzato al sole di questa incantevole isola, e fin ne parla il dialetto; e cittadine di Settefonti, come ella dice, perchè ormai la nostra vita è legata a questa impresa del babbo, e noi siamo liete che sia così!

Voscenza ha ragione! Povero don Liddu! Va via mortificato disse Paolo Jenco, senza nascondere il piacere che sentiva di poter accompagnare miss Elsa. Ella si avviò lesta e sorridente verso la Banca notarile, seguita dal giovane che la guardava ammirandola in silenzio. Cara signorina, io la ringrazio disse il notaio La Bella venendole incontro. Debbo ringraziarla io invece rispose miss Elsa.

E mentre Paolo, assistito dalle signore, da miss Elsa in particolar modo, si sforzava di mostrarsi meno sofferente che non era, il signor Kyllea conduceva parecchi visitatori a osservare i guasti del giardino che sembrava percosso da un uragano, e i guasti lassù, dove bisognava ricominciare da capo l'opera di muratura del condotto dell'acqua.

Parola Del Giorno

discordare

Altri Alla Ricerca