Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 7 maggio 2025
Scendevano, silenziosi, per lo stradone; miss Elsa con gli occhi bassi e le ciglia un po' corrugate, quasi facesse un insolito sforzo di riflessione; Paolo Jenco mordendosi le labbra, con gli sguardi ancora lampeggianti di sdegno, che però si addolcivano di tratto in tratto, quando li rivolgeva a osservare la signorina, quantunque il silenzio e l'atteggiamento di lei lo rendessero perplesso nel risolversi a dirle quel che gli tumultuava nel cuore.
Erano essi infatti, accompagnati dal brigadiere e sostenevano una figura insanguinata, con gli abiti stracciati, che si reggeva a stento. Miss Elsa die un grido; aveva riconosciuto Paolo Jenco!
Voscenza ha ragione! Povero don Liddu! Va via mortificato disse Paolo Jenco, senza nascondere il piacere che sentiva di poter accompagnare miss Elsa. Ella si avviò lesta e sorridente verso la Banca notarile, seguita dal giovane che la guardava ammirandola in silenzio. Cara signorina, io la ringrazio disse il notaio La Bella venendole incontro. Debbo ringraziarla io invece rispose miss Elsa.
Era stato un terribile quarto d'ora! Fortunatamente, all'infuori di una larga ferita alla testa e qualche contusione, Paolo Jenco non aveva riportato altro dall'assalto furibondo dei contadini.
Educati a questo modo riprese Paolo Jenco noi perdiamo ogni energia. E quando, troppo tardi, siamo liberi di fare a modo nostro, continuiamo la tradizione. Ripetiamo, precisamente, quel che è stato fatto con noi. Ci vorranno secoli per mutarci. I secoli passano presto disse miss Elsa, sorridendo.
Oh! esclamò miss Elsa, indignata. E perchè? Per niente signorina; perchè quel signore non ha altro da fare... e perchè... Il perchè lo so io, notaio lo interruppe Paolo Jenco che si mordeva le labbra, fremente. Adoprare un ragazzino per un atto così vile!... Non avrei mai creduto che il dottor Medulla fosse capace di questo! È un imbecille presuntuoso e vigliacco!
Così, a poco a poco, nel suo spirito calmo, nel suo cuore tranquillo, la figura di Paolo Jenco si era insinuata carezzevolmente, senza che la bella inglesina si accorgesse del lavorìo di suggestione che vi veniva prodotto. E quando se n'accorse, in uno di quegli esami di coscienza che era abituata a fare di tanto in tanto con grande severit
Non si arrabbi, signor Jenco! disse miss Elsa aggiungendo alla gentilezza delle parole la dolcezza d'uno sguardo che pregava. Senti, proseguì Paolo va' a rapportargli: Don Paolino diceva che voscenza è un buffone. No, intervenne il notaio. Non gli dirai niente. Sarebbe troppa soddisfazione per quel pettegolo. E vi andrebbe di mezzo la signorina.
Sono ignoranti; è forse per questo. Ma non è colpa loro. E noi galantuomini siamo peggio. Certe volte, io mi vergogno di essere siciliano! Eccede! lo ammonì miss Elsa. Paolo Jenco scosse la testa, negando. Riconoscere i propri difetti è gi
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca