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Aggiornato: 15 giugno 2025


Allora egli si profondeva in mille scuse: e ch'era indiscreto, e che la signora Diana aveva anche troppa pazienza, e ch'egli non avrebbe dovuto abusarne... Gli è che ell'era l'unica persona al mondo in cui egli avesse una confidenza assoluta e il suo unico sollievo era quello di sfogarsi con lei.

Ma ell'era come una mosca cavallina. Non s'accorgeva di riuscire tediosa. Nella sua candida convinzione, che ogni sua parola tornasse gradita a chi l'ascoltava, e fors'anche nella necessit

Ell'era appunto in un pensiero amaro, che le parea veder piú poca fretta ne' concorrenti e ne' visitatori, e raffreddati i sospiri e gli amori. Perocch'eravam giunti agli anni trenta, e, unita agli anni la sua stravaganza, a poco a poco aveva quasi spenta ne' cori degli amanti la costanza.

La Veronica, quantunque potesse vivere indipendente colla sua pensione, desiderò rimanere con noi, e così ci siamo accomodati nella casa ereditata, mia moglie ed io nella stanza dello zio, e nostra figlia nella mia cameretta di studente. La natura aveva prodigato i suoi doni alla nostra ragazza; ell'era leggiadra di forme, e vispa come uno spiritello.

Piazza Beccaria, numero cinque disse la Teresa al fiaccheraio, mettendo il piede sul predellino. Ell'era bianca in viso come una morta, ma risoluta. Il cameriere dell'albergo, salutando, chiuse lo sportello; la vettura partì.

S'allungavano forse gl'istanti all'infinito, Volavan forse l'ore? Il tempo era smarrito. Ell'era ognor più stanca. Il nuotator robusto La sostenne, cingendo il suo corpo venusto, Traendola con . Con forza prodigiosa La portava qual fosse una languida rosa.

Un po' di sonno.... Ecco la miglior medicina. La Vige che stava ad udirla con grande attenzione, fissandole in viso gli occhi buoni, profondamente, tentennava allora il capo, e appena ell'era uscita, volgendosi alla signora Chiara: Medicina, ! mormorava sottovoce. La sua medicina sono le lagrime. Il sonno, il riposo.... A chi lo racconta? Povera signorina, mi fa tanto male!...

141 È capitata in questi pochi giorni che non n'udisti, in man di più di venti; che, qualora anco in man tua ritorni, ve' se sperar di corre il fior convienti. Ah vecchia maladetta, come adorni la tua menzogna! e tu sai pur se menti. Se ben in man de venti ell'era stata, non l'avea alcun però mai violata.

Dodon ridendo disse a lei voltato: V'accorgerete s'io ve l'avrò dato. Basta cosí rispondeva Marfisa, giá c'intendiamo, e facea l'occhiolino; e va a tentare un altro in nuova guisa, ché certo ell'era il diavol tentennino. Dodon sarebbe morto dalle risa; ma gran compassione ha d'Angelino, ed avea detto a quel: Non piú mestizia, che non è spenta affatto la giustizia.

Le future assenze di Alberto non la turbavano; nel suo inconscio, tranquillo egoismo ella considerava che, col marito lontano, non avrebbe avuto rivali presso la figliuola, che sarebbe stato suo, non d'altri che suo, quell'affetto onde, sin dai primi mesi, ell'era gelosa.

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