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Aggiornato: 21 ottobre 2025


Ma quando fu per salire in vagone disse a Vicenzino che l'aveva accompagnato in carrozza col signor Dogliani alla stazione: Non ti senti la forza di venire fino a San Germano? Sono pochi minuti di corsa in ferrovia; anche tu, babbo; accompagnami ancora questo trattino.

Il signor Dogliani tremava tutto come côlto da brividi, e non rispondeva, e Vicenzino, mortificato da quel silenzio, vedendosi respinto, fece per andarsene. Ma Vincenzo gli riprese il braccio, poi accostando il volto a quello del padre e parlandogli sommessamente, gli disse: Siamo amici da anni, e mi ha reso dei servigi....

Doveva prendere per il calice che Vincenzo aveva voluto allontanare, la croce sotto la quale era caduto: una vita senza amore. Doveva farsi prete. Il benefizio, per volere del testatore, in caso che il ramo primogenito dei Dogliani non avesse un figlio prete, doveva passare ad un figlio del ramo secondogenito, che volesse abbracciare la carriera ecclesiastica.

Appena Vicenzino potè scrivere segretamente all'amico, che Garibaldi raccoglieva i volontari per una prossima guerra, il povero seminarista dimenticò i suoi segreti dolori, e, bollente di patriottismo, non pensò che ad ottenere da suo padre il permesso d'uscire temporariamente dalla sua prigione per andare a battersi. Il signor Anselmo Dogliani non era uomo da opporsi.

Allora, non avendo più nulla a temere dalla propria debolezza, si sentì più calmo. L'idea alta del dovere lo rassicurava, e potè dedicarsi con tutta la sua intelligenza allo studio. A 22 anni e 6 mesi, ottenne di ricevere il presbiterato, e poco dopo lasciò il Seminario, ed in capo a pochi mesi, ebbe la fortuna d'essere collocato come viceparroco nella parrocchia stessa della famiglia Dogliani, dove il parroco gi

Era contento, il signorino. E forse avrebbe dovuto non esserlo tanto, poichè rimaneva a Dogliani la figlia del droghiere, una stupenda biondina, colla quale avea ballato tre volte, e alla quale, una sera, attraverso il cancello dell'orto, aveva giurato un amore immortale. Ma sappiate, o lettori, che il signor Nicolino ci aveva un gran cuore, e che i gran cuori, come tutti i gran vasi, non sono grandi per nulla. Ben altro ci aveva a far capire il signorino, nel suo. Anche alla capitale lo aspettava un amore. Credo che fosse gi

Ma non potè fermarlo. Il signor Dogliani guardava quell'uomo venire verso di lui col foglio in mano, e pareva che ne avesse paura. Quando l'ebbe preso fece per leggere, ma era gi

Le accoglienze della signora Caterina furono materne, e con questo aggettivo mi pare di avervi detto ogni cosa. Quelle del signor Amedeo, per contro, furon fredde anzi che no. Le belle imprese dello studente, avevano avuto un'eco fino a Dogliani. E qui, facciamo ad intenderci. Al signor Amedeo non dispiaceva punto che il figliuol suo si facesse un uomo e si mostrasse tale anche prima della et

Insomma, tanto disse e fece il bravo Filippo, che il signor Amedeo si lasciò intenerire e quando tornò a Dogliani, fra la moglie trepidante e il figlio confuso, gli vennero meno le forze a star grosso.

Io!... No, certo; rispose Filippo, reprimendo un sospiro; non ho ancora avuto tempo. Eh via! Di' piuttosto che non hai avuto l'occasione. Ma incontra una donna come l'ho incontrata io... Quale? La bionda di Dogliani, o la signora Ber... Che! Ti parlo dell'ultima. Ah, c'è dunque un'ultima? A Dogliani o qui? Qui, per l'appunto; non ti ricordi? Ah, è vero, nello scorso inverno ci vedevamo di rado.

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