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Aggiornato: 25 giugno 2025
Tutto questo è stranissimo.... Tacque; s'avvicinò all'amante, ancora seduta sul divano, e la scrutò attentamente. Tu sei molto agitata, soggiunse. Mi nascondi qualche cosa.... Loredana si sentì morire. Che cosa poteva credere Filippo? Bisognava raccontar tutto?... Alzò il capo, e disse, disperatamente: Io, il Candriani, non voglio più vederlo!
Giovedì 22. Verso le nove siamo chiamati a Corte e ricevuti, dove lo fummo anche l'altra volta; il re stava ancora seduto sul suo divano, e nella capanna erano una diecina dei suoi fidi e dipendenti.
Era ammobiliata con un divano addossato alla parete principale, un tavolino carico d'album e di libri, delle sedie di Genova sottilissime. Si levò il cappello, e lo posò sul tavolino, sedette, prese un album, e l'aprì a caso.
È il ritratto fatto durante il mio viaggio di nozze. Con un sospiro, era andata a gettarsi sul divano semicircolare disposto in un angolo del salotto. Stette a lungo, pensosa, con la testa appoggiata sulla palma della destra. Poi, scuotendosi, visto che egli non veniva a raggiungerla, chiamò: Andrea! Non ottenne risposta.
Ah, no!... ah, no!... è un'infamia!... le lettere!... le lettere!... Caddero, l'una sull'altro, sopra il divano; e traendo profitto della sua momentanea superiorit
Oh? tu vorresti ancor sedurmi, disse Roberto inorridito, respingendo da sè Enrica, che cadde, o piombò, a dir meglio, sul divano. Creatura perfida slealissima: vero demonio, che hai saputo avvelenare, distruggere tutta un'esistenza.... Tu mi hai accusato, calunniato, disonorato, condannato all'infamia, alle pene più inesorabili: e mi avevi condannato per tutta la vita: non è tuo merito, se ho rivisto la luce.... Tu avevi gi
Verso le tre il sonno m'aveva colto, all'improvviso, sul divano dove stavo seduto, nella stanza contigua. Cristina mi svegliò; mi disse che Giuliana voleva vedermi. Nella confusione del risveglio, balzai in piedi ancora abbacinato dal sonno. Ho dormito? Che accade mai? Giuliana.... Non si spaventi. Non è accaduto nulla. I dolori si sono calmati. Venga a vedere. Entrai. Vidi subito Giuliana.
L'uomo fece un cenno approvativo col capo, quindi si ritrasse lentamente non cessando di tenere il suo fosco sguardo sulla moglie. Anche costei guardava fiso lui, paurosa, seguitandolo in ogni suo moto; quando egli fu fuori ed ebbe rabbattuto dietro sè l'imposta dell'uscio, ella si drizzò un poco della persona e mandò un sospiro come se sollevata dalla gravezza d'un peso che l'opprimesse; poscia si volse ad Anna, le prese le mani, la trasse a sè, le fece un po' di luogo sul divano al suo fianco e ve la fe' sedervi; allora, guardandola ben bene con curiosit
RAIMONDO torna a guardare nella sala da pranzo, come per assicurarsi che non c'è nessuno. Poi viene alla porta di sinistra, che NICOLETTA lasciò aperta, e la chiude con cura. Che ha seguito quest'azione con un po' di stupore e anche di vago timore. Che c'è? Debbo parlarti. Ti prego, siediti. Ella siede sul divano.
Se i miei occhi non s'ingannano, il portafogli è lí, mezzo conficcato tra i cuscini del divano, dove ella pocanzi dormiva. È minuscolo ed è quasi del colore dei cuscini, il che lo ha reso poco visibile. Perfettamente. Le sar
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