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Aggiornato: 25 giugno 2025


La Contessa era seduta sul divano colla signora Asting e la signorina maggiore. Le altre sorelle sonavano un pezzo a quattro mani!!!!

Egli, che pur sentiva crescergli in cuore una disperata amarezza, non battè ciglio, vedendo sul divano il cappellino dell'amante. Si sieda, disse alla Teobaldi. Mi aiuter

Inginocchiata sul tappetino del divano, essa andava scoprendo sempre nuovi particolari pregevoli nell'intonazione delle tinte e lodava Cresti, che stava , colle due cornici in mano, tutto contento di sentirsi lodare; tanto che Massimo gli disse: Guarda che faccino gustoso che fa! si direbbe che li ha dipinti lui. La Maddalena ha una testina ideale disse Flora.

Egli l'attrasse bruscamente al petto, le suggellò la bocca con la bocca dandole un bacio così lungo, che pareva, volesse beverne la vita, l'anima, il sangue; sentì che Loredana s'inclinava a poco a poco, si rovesciava indietro, e assecondò il movimento senza staccar la bocca dalla bocca agognata, e l'adagiò sul divano ampio.

Nicla non gli aveva detto nulla allora, ma egli aveva capito ch'era offesa, perchè aveva voluto baciarla come le ragazze di Parigi, che si rotolavan con lui sul divano. E si levò repentinamente, affannato e sospettoso. Come? disse. Voleva baciarti dietro le orecchie? Sei pazzo? esclamò Nicla arrossendo. Chi ti ha detto mai questo?

Era il salotto pretenzioso ed ingenuo delle famiglie che ricevono poco, e, per conseguenza, non sanno ricevere. Un divano contro una parete, le poltrone in giro ed una tavola in mezzo su cui la vanit

Quel rotolo intanto aveva attratto la sua attenzione. Rimase un pezzo seduto sopra un divano a guardarlo. Quella era musica della marchesa Ginevra, che egli aveva presa qualche tempo innanzi, per leggerla al cembalo, e che voleva restituirle. Ma, guardando quel rotolo, gli venne in mente che forse era male mandarlo pel servo. Avrebb'egli fatta la commissione quel giorno medesimo?

Non ci son che le mamme per saper certe cose.... Io annuncerò immediatamente la felice novella a Lidia.... Stava per avvicinarsi al campanello elettrico, quando il signor Folengo, levatosi dal divano, la fermò con un cenno. Tu vuoi? disse. Così, sùbito, senza prender tempo?... Ma certo, ma certo! ripetè donna Teresa non vedi com'è pallido questo povero giovane?

La cameriera attraversò la sala ed uscì dalla porta che metteva al sèguito dell'appartamento: io mi posi a sedere sul divano color foglia morta. Vecchio salotto, dove regnava un ordine insoffribile, quello del signor Pietro Folengo!

E mentre il giovane la traeva dolcemente sul divano, raccontò quanto le era avvenuto, piangendo a calde lacrime. Diego le prese le manine e lo baciò. Suvvia asciuga quei begli occhi disse con una voce dolce coma una carezza tu hai avuto ragione di dubitare di me; ma io perdono i tuoi ingiusti sospetti. Quanto sei buono, come ti amo! Egli sorrise, la strinse al suo petto: la pace era fatta.

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