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Aggiornato: 23 luglio 2025
Ora mi sembra, che c'incastri ogni cosa disse don Cirillo; ma Verdiana, alzando il dito, rispose: Egli è ben nostro questo tesoro? Badiamo, Reverendo, badiamo che Dio non ce lo abbia mandato per provarci una seconda volta.
Colui che il Falamonica segnava a dito, era per l'appunto il Maso, fatto prigioniero nella beltresca, riconosciuto da alcuni soldati pel fuggitivo del giorno addietro, e condotto da essi al Campora, colla speranza di averne la mancia. Anche il Maso riconobbe il Falamonica, e se fu contento di non averlo mandato a male, non si tenne altrimenti per salvo.
Curzio teneva al dito un anello, dal quale non si era mai diviso, perchè era un ricordo della principessa, e Giano lo sapeva, perchè una volta egli stesso aveva recato quel dono. Egli pensò dunque di portare al principe quel contrassegno.
Il Palavicino corse all'uscio di prospetto e vi mise la mano per aprirlo, ma quello gli si spalancò d'innanzi. Era la Ginevra stessa che teneva alzato il saliscendi.... Si trovarono così in quel punto faccia faccia a un dito di distanza.... I labbri stetter muti, le persone immobili. In apparenza non ci poteva essere calma più gelida; tutto il tumulto era interno.
«Egli» rispose il Frate alzando il dito al cielo «fece uccidere il figlio per benedire.» «Io non sono gi
E presale una mano, si tirò Lalla sul cuore, e la baciò, la strinse con tanta passione, da rendere ancor più evidente il giuoco di quelle parole. Miss Dill, commossa e muta dinanzi a quella scena si tolse il pince-nez, e colla punta del dito mignolo si asciugò lentamente due lacrime: una per occhio.
CARIZIA. Orsú accetto e gradisco il vostro dono e me lo pongo in dito; e non potendo donarvi dono condegno ché nol consente la mia povertá, vi dono me stessa, ché chi dona se stessa non ha magior cosa da donare; e questo anello come cosa mia ve lo ridono in caro pegno della mia fede.
La chiave girò adagino, adagino nella toppa e, apertosi l'uscio, comparve la giovinetta che teneva un dito sulle labbra, per fargli cenno che non parlasse troppo forte. Siete voi, Michele? bisbigliò la fanciulla. Oh, signorina! rispose egli, arrossendo. Zitto, zitto, per carit
«Sorgi dunque da l'ombra e t'incammina «pe 'l sentier ch'io t'addito, «fin che tu giunga in riva de 'l ruscello, «ove un giorno la fata Vigorina «adagiò ne 'l fiorito «letto de l'erbe il corpo agile e bello; «ed il magico anello «che fiammeggiava più che foco vivo «mise, come in un dito, «ne 'l verde stel d'un giglio ancor captivo; «e sognò, me' che in letto di sciamito, «a 'l murmure de l'acque fuggitivo. «Or trarre ti convien da 'l gambo snello «il fin tesoro, l
D'improvviso Raimondo si scosse, e stringendomi al petto, mi disse con accento di tristezza indefinibile: Che tu sia il benvenuto, amico mio poi guardando il ritratto dì Clelia, ed accenandolo col dito: da un mese io sono solo. Non disse altro; ma mi fe' segno che lo seguissi e mi trasse verso la sua camera.
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