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È vero che nello scandalo letterario s'infiltrava un po' la politica. I legittimisti non gli perdonavano di essersi acconciato tacitamente al secondo impero e poi alla repubblica; non gli perdonavano a lui che aveva orgogliosamente detto al Morny: Io sono legittimista! sul punto di diventare uno dei suoi segretari di gabinetto di essersi tenuto in disparte, di non essersi voltato un momento a guardare verso il castello di Frohsdorf, quando era parso che la restaurazione della monarchia stava per avverarsi. Fingevano di aver dimenticato le roventi parole del Daudet nelle ultime pagine del Robert Helmont: «O politica, io ti odio! Ti odio perchè sei grossolana, ingiusta, strillona e chiacchierona; perchè sei nemica dell'arte e del lavoro; perchè tu servi di etichetta a tutte le sciocchezze, a tutte le ambizioni, a tutte le poltronerie. Cieca e appassionata, tu dividi cuori fatti per stare uniti; tu leghi, al contrario, esseri assolutamente dissimili. Tu sei il gran dissolvente delle coscienze, tu d

Il senso morale s'è smarrito in Francia sotto la lenta dissolvente opera del materialismo sociale pratico sceso negli animi dal materialismo filosofico. Non crediamo che, dalla China in poi dove la separazione della Morale da una credenza religiosa impietrì l'intelletto e vieta da duemila anni ogni progresso, prova più solenne di questa sia mai stata data a noi tutti delle fatali conseguenze che il materialismo trascina dietro a quando invade, non come momentanea protesta contro una fede spenta, ma come dottrina inviscerata nelle abitudini, le membra d'una Nazione. Gli ingegni superficiali e irriverenti alle severe lezioni dei grandi fatti e all'importanza delle questioni che trattano possono sfogarsi in maledizioni impotenti a Thiers, a un generale bonapartista, a una o ad altra congrega d'uomini, come cagioni determinanti delle tristi cose che accadono. Ma dicano, se possono, perchè dal 1815 in poi la Francia s'aggiri in un cerchio fatale, senza escita, d'esperimento in esperimento, di delusione in delusione: dicano perchè la parte repubblicana, potente di verit

Incapace di trasformarne il pensiero e senza idee vostre, senza amore nell'anima, e buja d'intelletto dell'avvenire la mente, voi, d'incertezza in incertezza, di codardia in codardia, siete sceso a ricopiare la parte immorale, dissolvente, atea di Luigi Filippo. Vi circondano, inspiratori, dominatori or l'uno or l'altro, gli uomini di Luigi Filippo.

Quest'Associazione, fondata anni addietro in Londra e alla quale io ricusai fin da principio la mia cooperazione, è diretta da un Consiglio, anima del quale è Carlo Marx, tedesco, uomo d'ingegno acuto; ma, come quello di Proudhon, dissolvente: di tempra dominatrice, geloso dell'altrui influenza, senza forti credenze filosofiche o religiose e, temo, con più elemento d'ira, s'anche giusta, che non d'amore nel cuore. Il Consiglio, composto d'uomini appartenenti a paesi diversi e nei quali sono diverse le condizioni del popolo, non può avere unit

L'ubbidienza a una dominazione ritenuta straniera ha un'azione morale dissolvente, e un'antica esperienza, che torna a onore dei popoli di occidente, dice che la condotta debole dello stato di fronte allo straniero si è sempre risolta per loro in una leva della rivoluzione.

Però in questa reazione si deve aggiungere molt'acqua all'urina per evitar che precipiti l'acido urico e per render meno intensa l'azione dissolvente sulla mucina del cloruro di sodio.

Io scrivo cenni e non storia; però non m'assumo in queste pagine di seguire attraverso gli errori governativi e le fazioni della guerra regia l'influenza dissolvente, rovinosa di quelle cagioni. Ma il libro di Cattaneo; i documenti contenuti in un opuscolo pubblicato nel 1848 in Venezia da Mattia Montecchi, segretario del generale Ferrari, e in uno scritto recente del generale Allemandi; la relazione degli ultimi casi di Milano stesa da due membri del comitato di difesa; gli atti officiali contenuti nel giornale Il 22 marzo, e le relazioni stesse dettate a difesa dagli avversarî raffrontati colla ineluttabile ragione dei FATTI; racchiudono tutta intera la dolorosissima storia e a rischiararla più sempre giover

L'egoismo che sembra essere una forza speciale dissolvente, è invece una forza eminentemente socievole e conciliatrice. Tutti gli uomini sono egoisti, e non lo sono mai tanto che in ciò in cui sembrano esserlo di meno, nei loro affetti. Lo stesso amore, che è quella tra le passioni che li avvicina e li accomuna di più, e quella che apparisce più scevra di questo interessamento esclusivo di medesimi, non è che un egoismo più esigente e più raffinato. Egli è che le leggi della vita e della societ