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Aggiornato: 5 maggio 2025


Eude mi tolse l'elmo... Messere Oldrado! esclamò, e volto a Guidinga tristamente: A lui il bacio: ad Oldrado la ciarpa Ed io non so come si tenesse in piedi: Chi aveva cavallo bianco? domandò la fanciulla dolorosissima. Adalberto ricevette il bacio... Era bellissimo il giovane: era bellissima la giovinetta! Io, sposo, non potevo che piangere!

Egli accettò l'annessione del Centro e segnò la sua pace con le Tuileries, mediante la cessione, dolorosissima, ma giustissima, astuta, politica, di Nizza e della Savoja. Egli inaugurava il principio dell'Italia una, che contraponeva ai principj del trattato di Vienna. Un altro atto del grande dramma italiano era ancora rappresentato. Restava il quarto.

Tanti uomini che sopportarono di essere disonorati impunemente; tante donne sventurate, che per una eccessiva arrendevolezza contribuiscono a mantenere i loro mariti sulla via del vizio, ne sono una dolorosissima, incontrastabile prova. Che avrebbero ottenuto, si dir

Era un buon diavolaccio in fin dei conti, e colla sua forza un altro sarebbe stato ben più prepotente e manesco di lui. Ma poi veniva la pagina del passivo, ed i pugni ed i calci menati senza misericordia gli facevano, ripensandoli, una sorpresa dolorosissima.

Settantatre disgraziati furono trascinati al Tribunale militare di Caltanissetta e di essi soli 20 furono assolti; gli altri furono condannati a pene che variano dai 3 ai 21 anni di reclusione. La sentenza fece dolorosissima impressione e fu notato che un colonnello dell'esercito dava pietosamente parole di conforto alle desolate famiglie dei condannati.

Ma la tortura del nostro innamorato non era finita con quella guardata del marchese. Ariberti doveva bere fino all'ultima goccia il calice amaro della sua gloria. Il povero studente, impacciato come un pulcino nella stoppia n'ebbe una stretta dolorosissima al cuore. Come mai una dama di quella sorte, per solito così severa e contegnosa, dava in uno scoppio di risa?

Ero rimasto atterrato. La signorina Wilson colse il buon momento per andarsene via, non più trattenuta da me, non più leggera e snella come una ninfa birichina; ma diritta e solenne, come una regina sdegnata. Son venuto io, solo soletto, per il viale dei pioppi; son venuto a rinchiudermi nella mia stanza, ed ho scritto questa dolorosissima istoria.

Provava l'ambascia di un solletico mortale, abbinata colla sensazione dolorosissima della nuca, ove l'epidermide sembrava ristringersi gradatamente. Non poteva gridare, di spasimo di rivolta, e tuttavia aveva informi nel cervello lo parole, e le si aprivano le labbra e si movevano invano.

L'infermeria carceraria è una nota dolorosissima. A Milano gli ammalati sono trattati, direi quasi, meglio che negli altri luoghi. Ma qui e dappertutto ho dovuto convincermi che nei casi d'urgenza si muore come cani. Vi narrerò due casi che non ho ancora dimenticati. Ero a Bologna al tempo del processo Luraghi, Favilla, Platner e non so chi altro.

Io scrivo cenni e non storia; però non m'assumo in queste pagine di seguire attraverso gli errori governativi e le fazioni della guerra regia l'influenza dissolvente, rovinosa di quelle cagioni. Ma il libro di Cattaneo; i documenti contenuti in un opuscolo pubblicato nel 1848 in Venezia da Mattia Montecchi, segretario del generale Ferrari, e in uno scritto recente del generale Allemandi; la relazione degli ultimi casi di Milano stesa da due membri del comitato di difesa; gli atti officiali contenuti nel giornale Il 22 marzo, e le relazioni stesse dettate a difesa dagli avversarî raffrontati colla ineluttabile ragione dei FATTI; racchiudono tutta intera la dolorosissima storia e a rischiararla più sempre giover

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