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Settantatre disgraziati furono trascinati al Tribunale militare di Caltanissetta e di essi soli 20 furono assolti; gli altri furono condannati a pene che variano dai 3 ai 21 anni di reclusione. La sentenza fece dolorosissima impressione e fu notato che un colonnello dell'esercito dava pietosamente parole di conforto alle desolate famiglie dei condannati.

Quel reverendo era pallido anch'egli, ma di quella pallidezza biliosa, cui cagionano lo studio, la reclusione, l'ambizione, le forti passioni tenute a briglia, il sangue che brucia senza ossigeno, mediante il sistema dei fumivori di quella pallidezza fatale, insomma, la quale è il prodotto del consumo spontaneo, e che inverniciò tanti visi di grandi uomini e di uomini terribili; la pallidezza di Dante, di Napoleone, di Filippo II, di S. Domenico e di Fouquier Tinville.

Pochi mesi dopo il vice cancelliere di Petralia Soprana venne condannato dal Tribunale di Termini Imerese come autore del manifesto firmatissimo a tre anni di reclusione.... E qui mi fermo senza commentare ulteriormente questi indecorosi documenti, in base ai quali si strapparono voti iniqui alla Camera dei deputati; mi fermo, perchè dovrei adoperare roventi parole contro l'on.

Ogni mattina si doveva sciogliere il problema come si poteva vivere all'indomani con 25 centesimi, se si era condannati alla reclusione come il 2555 e il 2556, o con 35 centesimi se si era condannati alla detenzione come gli altri numeri di matricola della nostra camerata. Il 2555 rinunciava di solito al vino. Un quarto di vino costava nove centesimi. Era del lusso.

Non essendo risultato bene dal processo se quella donna era morta di whiskey il cognac nord-americano o di bastonate, Cornetta fu condannato a due anni di reclusione nel penitenziario di Sing-Sing. Stava scontando la pena quando una mattina attaccò lite con un altro prigioniero e lo uccise.

«Un anno di reclusione, con seicento grammi di pane in due razioni e due mezze gamelle di pasta in brodo al giorno, basta per ritornare alla societ

«Non basta ancora, non basta, perdio! La reclusione è una infamia... L'uomo è nato libero... La libert

E si condannò Giuseppe Sparagno a tre anni di reclusione per avere favoreggiato la fuga di Bosco, Verro e Barbato; prima che costoro venissero giudicati, contro l'art. 225 del Codice penale che vuole perchè sussista il reato di favoreggiamento che il favorito abbia commesso un delitto e riportata condanna e che il favoreggiatore abbia scienza del delitto commesso.

Questi signori, che assumono una carica così importante e poi la trascurano, meriterebbero un po' di reclusione. La loro assenza dovrebbe essere considerata un delitto. Ah, se fossi io il loro giudice! Farei mozzar loro le orecchie come ai tempi della buona Elisabetta.

Marinetti e volete arrostirlo con quattro mesi di reclusione e 1000 lire di multa, dovete giudicarlo un po' anche lui; Mafarka, va bene; ma anche F. T. Marinetti, scrittore.