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Aggiornato: 6 maggio 2025
Il Luraghi mi desta una compassione indicibile. Tutte le volte che posso andare nella cella mi sento riempire gli occhi. Non mi parla mai dei suoi patimenti. Non mi parla che della sua mamma. Egli la piange come uno sciagurato che dispera. Mi diceva l'altro giorno che la sua povera vecchia di ottant'anni è il suo grande tormento. Ha paura di non poterla più vedere. Perdere i denari, perdere una fortuna nelle speculazioni bancarie è una cosa che si può anche sopportare. Ma perdere la mamma che si adora, in prigione, è superiore alle forze del condannato. Io spero che questo terribile dolore gli sar
È inutile che le dica che le guardie hanno sempre ragione. Non so se le hanno detto che sono qui anche Vittorio Luraghi, l'Herra e l'avvocato Gelmi. Del secondo non le parlo. Mi pare un incosciente. Non dimentichi che io sono un condannato comune come loro, e che perciò sento profondamente il loro grido angoscioso di gente finita. Di me non ho compassione.
L'infermeria carceraria è una nota dolorosissima. A Milano gli ammalati sono trattati, direi quasi, meglio che negli altri luoghi. Ma qui e dappertutto ho dovuto convincermi che nei casi d'urgenza si muore come cani. Vi narrerò due casi che non ho ancora dimenticati. Ero a Bologna al tempo del processo Luraghi, Favilla, Platner e non so chi altro.
Il Luraghi era alloggiato nella mia stanza con altri e il Platner dimorava in infermeria perchè sofferente di non so quale incomodo. Erano le nove di una notte buia. Qualcuno di noi russava e qualcuno di noi si voltava sui fianchi per addormentarsi. Sentimmo un grido d'uomo spaventato o d'uomo colto da un malore. Guardia! guardia! La guardia non era vicina o era altrove o non sentiva.
All'indomani si seppe che il detenuto era morto. Il Luraghi che aveva visto il Platner ci raccontò la scena notturna. Ho veduto stamane il Platner, sbattuto come un individuo che non ha dormito. Gli chiesi se se si sentiva male. Non sto affatto bene. Stanotte poi non ho potuto chiudere occhio. Ci hanno portato su, verso le dieci, un uomo quasi morto.
Il secondo episodio è identico al primo. Erano forse le dieci. Come al solito non potevo dormire. Luraghi mi raccontava un incidente del suo processo. Guardia! guardia!
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