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«Intanto, sebbene non piangessi più, continuavo a starmene nello stesso atteggiamento, col volto nascosto. Quando si è piantato qualcuno in asso per andare a piangere dispettosamente in un canto, non è così facile asciugarsi gli occhi e tornare a dirgli tranquillamente: «Eccomi, ho finito» a rischio di sentirsi ridere in volto.

E gli scappò uno sternuto grosso, fragoroso. Era il solito di tutte le sere: era il segnale della ritirata. La brezzolina umida del terrazzo finiva sempre per infreddarlo. Andiamo! esclamò Nora dispettosamente. E senza aspettarlo, senza prendergli o dargli il braccio, si avviò sola, risoluta, imperiosa, verso la sua camera che splendeva illuminata, in mezzo al terrazzo.

Santo Iddio, che non si possa chiacchierare un poco in quiete, da buoni amici?... Via, raccontami qualche cosa. Non ho nulla da raccontare rispose di Reana alzandosi dispettosamente. Prese da uno scaffale un volume legato con rara eleganza, lo portò sulla tavola, e si mise a sfogliarlo. Era un de Musset in edizione di lusso, con le illustrazioni di Bida. Anche questo è un regalo? egli disse.

Maria s'era messo un po' dispettosamente il mazzolino di margherite nei capelli e affrettava il passo verso casa. Si era gi

Se noi possiamo interpretare in questo modo il silenzio di Ariberti dovremo anche aggiungere che quella transazione doveva portarne dell'altre con . Queste cose son come le ciliege, che una tira l'altra, e a poco per volta vi corre anche l'albero. Non rispondete? esclamò l'inglesina, scuotendogli dispettosamente il braccio. Ma che razza di uomo siete voi mai?

D'un tratto parvemi che si soffocasse, in quell'aria chiusa e pesante. Balzai in piedi e volli aprir la finestra. Ma il vento irruppe, furibondo. Sollevò alte le tende, agitò e sconvolse le fiammelle delle candele, fischiò attraverso le fessure dell'uscio, e versò dentro un torrente di pioggia. Maledizione! Richiusi dispettosamente, e chiamai Giuseppe, e ordinai il soprabito per uscire.

Tentò aiutare la Laura, e si fece dar sulla voce dalla cuoca perchè toccava gli agnellotti colle mani sudice; e finì col prendere il vasetto della tafferia, e, colla scusa di infarinare gli agnellotti, fece cadere una tale pioggia di farina sulla tavola, sulle mani della cuoca, sul capo delle bambine, dappertutto, che la cuoca, spazientita, li cacciò fuori tutti quattro, e chiuse dispettosamente l'uscio della cucina.

Si asciugò dispettosamente, col palmo della mano, la bocca ancora umida dei baci di lui, che le facevano schifo, e colla gola strozzata, colla voce sorda, ma con un desiderio cocente di vederlo cader fulminato, gli gridò dietro: Villano, villano!... Poi, siccome non c'era tempo da perdere, senza spiegarsi punto colla miss che la guardava stralunata, corse nella sua cameretta, si bagnò, si lavò gli occhi per bene con dell'acqua freschissima per levarne il rossore, si aggiustò l'abitino sgualcito, sciupato, si ravviò i capelli, rifece il fiocco della cravatta, ringraziò in fretta il buon Dio per il pericolo sfuggito, e presa la lana merinos, ch'era stata il pretesto della sua scappata, discese e rientrò quietamente nel salotto.

Troneggiava Badessa di S.a Teresa la Settimo, sorella del Marchese di Giarratana, e del Sales Dorotea Lanzirotti. Non di nobili, ma di elette famiglie borghesi menavano vanto altri monasteri che mal sopportavano di non potere stare in prima linea con quelli delle alte sfere religiose da noi serenamente e da esse dispettosamente guardate.

Ma gli è che io temo per l'appunto di esser come la prima venuta ai vostri occhi. Chi sa, poi? Siamo quasi al buio, e potreste immaginarvi di essere accanto a Giselda. Questa volta fu Ariberti che non potè reprimere un movimento di stizza. E sempre Giselda! gridò egli, alzando dispettosamente le spalle. Che cosa c'entra Giselda? C'entra sicuro. Nessuno mi lever