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Qui un pauroso fantasma si leva a turbare le rosee speranze dell’affaticato contadino e, salendo per la scala agricola, del colono. Fissiamolo un poco questo fantasma, e riconosceremo in esso l’idra divoratrice della miserabile classe dei campagnuoli. Ci soccorre con una breve nota descrittiva un apologista del Senato, il Teixejra.

Tutto ci faceva sicuri che i Prussiani non avrebbero riattaccato; i nostri amici erano all'avamposti; pensammo bene di far loro una visita e intanto dare un'occhiata al terreno, dove poche ore avanti erasi combattuta la sanguinosa battaglia, alla quale eravamo stati presenti. Qual tremando spettacolo non ci offersero quei campi! Se io avessi la potenza descrittiva di poterli ritrarre al vero, farei inorridire i lettori... fortuna che non l'ho, e così risparmio loro un'emozione ben cruda! Il più sfegatato paladino della guerra, ammenoché non fosse un mostro, non avrebbe potuto fare a meno di fremere davanti a quella carneficina autorizzata dalle così dette gente civili. In qualche punto i cadaveri erano a strati; pochi i nostri, moltissimi quelli Prussiani; i Tedeschi si erano battuti come eroi; nel posto dove fu rinvenuta la bandiera si contavano uno accanto all'altro più di novanta cadaveri, tra i quali quello di un maggiore; la prateria, la strada, i viottoli erano ingombri di elmi, di fucili, di sacchi; ogni passo che noi si faceva eravamo sicuri d'inciampare in un morto... Quanta gioventù, quanta vita dileguata in un soffio!... Erano imberbi adolescenti, uomini tarchiati; tutti avranno lasciato nelle proprie case una sposa, una moglie, una madre: queste povere donne ogni giorno saranno accorse al giungere della posta, avranno divorato coi baci le righe, che tra le fastidiose occupazioni del campo, scrivevano i loro cari: le avranno aspettate anche il domani quelle benedette righe, che loro facevano spuntare tra ciglio e ciglio una lacrima e l'avranno aspettate invano, e invano anche domani, e così via di seguito per chi sa quanto tempo, eppoi finiranno col vestirsi a bruno, col piangere, col pregare, coll'imprecare a chi ordinò, a chi volle, a chi fece la guerra: ma re Guglielmo sar

La carta annessa può dare un'idea approssimata del modo con cui sono distribuite le macchie principali di Marte e la loro disposizione rispetto ai poli ed all'equatore del pianeta. Essa è divisa in due emisferi al modo dei mappamondi ordinari, in maniera però da collocare in alto il polo australe ed in basso il polo boreale; ciò per render più facile la comparazione con quello che si vede nel telescopio astronomico. In questo, infatti, che rovescia le immagini degli oggetti, suole il polo nord apparire nelle parti inferiori del disco, e il polo sud nelle parti superiori . La figura è di carattere schematico, come accade nelle nostre carte geografiche; essa non ha per iscopo di dare una pitturaimitante l'aspetto del pianeta come se si volesse farne un ritratto, ma serve soltanto a facilitarne l'esposizione descrittiva. Astraendo dalle regioni polari, le quali sono sempre o quasi sempre occupate dal bianco polare, si vede subito che le aree più o meno ombreggiate, dette mari, occupano forse un terzo della superficie intiera di Marte, e sono divise in due parti o gruppi molto disuguali. In basso abbiamo il Mar Boreo, che circonda quasi da ogni parte il polo nord, e da una parte si avvicina all'equatore fin quasi al parallelo 40°. In alto abbiamo il Mare Australeche è molto più vasto e spinge entro le aree continentali una gran quantit

Col permesso di scrivere, il nostro tempo penale si accumulava e si accorciava rapidamente. Qualche volta si avrebbe voluto che la giornata di diciassette ore fosse più lunga, per avere modo di prolungare la gioia del lavoro. C'era tra noi la gara degli operai a cottimo. Ci si alzava e ciascuno andava al proprio posto. Chiesi e Federici avevano un tavolo nello spazio in fondo, a fianco della finestra. Il primo scriveva dalla mattina alla sera, senza mai smettere che all'ora dei pasti o quando aveva bisogno di stiracchiarsi le braccia, appendendosi al bastone più alto dell'inferriata. Senza i libri necessari per un'opera descrittiva, o storica, o politica, egli si era votato interamente al romanzo un lavoro, da quello che vedevo, che non gli costava che la fatica manuale. Non è mai a secco di idee di scene. Dotato di un apparecchio digestivo che non gli annoia il cervello, e arciricco di vocaboli, egli poteva prendere la penna ad ogni minuto, digiuno o col boccone in bocca, quando pioveva a diluvio e quando il sole si riversava nella nostra camerata come un'allegria. Alla mattina riprendeva il filo del racconto senza neppure degnarsi di leggere l'ultima frase e, dopo la colazione, il passeggio e il pranzo, ricominciava come se non vi fosse stata interruzione. Il Sue si popolava il tavolo, sul quale scriveva, di pupazzi per tenere a mente i personaggi che gli nascevano a mano a mano che entrava nella intimit

Ernesta rimaneva immobile ad ascoltare una bella sinfonia descrittiva, dimentica per poco delle sue sciagure.