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Aggiornato: 21 maggio 2025
Così stando le cose, è manifesto, che se le suddette macchie bianche polari di Marte rappresentano nevi e ghiacci, dovranno andar decrescendo di ampiezza col sopravvenire dell'estate in quei luoghi, ed accrescersi durante l'inverno. Or questo appunto si osserva nel modo più evidente. In questi mesi l'emisfero australe di Marte ebbe la sua estate; il solstizio estivo essendo avvenuto il 13 Ottobre.
In Europa erano due le aree principali di ghiacciamento: l'una, la più grande, occupava forse senza interruzione, coprendo cioè perfino il mare del Nord e il Baltico, la zona dall'Irlanda alla Russia Centrale, dalle regioni polari alla Germania e Francia settentrionale; l'altra, assai minore, era intimamente connessa al sistema alpino, come una pesante coperta di ghiaccio distesa su di esso e che, assecondandone grossolanamente la struttura, coprisse co' suoi lembi tutto il contorno di catene e di valli prealpine, invadendo a sud buona parte della valle del Po, e distendendosi a nord fino alla Baviera, fin quasi a congiungersi colla grande area settentrionale di ghiacciamento.
Invece, colla ipotesi di un aumento anche non molto forte della trasparenza atmosferica p, si spiegherebbe un aumento di molti gradi nelle regioni polari, mentre all'equatore si avrebbe una variazione appena accennata. Aumentando p ed m di un terzo del loro valore, t t{c} rimarrebbe invariato all'equatore, mentre al cerchio polare crescerebbe di 15° in aperto oceano, di 10° nell'interno dei continenti. E nella supposizione che m varii meno di p, o varii in senso contrario a p, l'aumento di temperatura sarebbe assai maggiore, oppure basterebbe una variazione di p assai minore per produrre gli incrementi indicati di temperatura, che gi
Quanto si è narrato delle nevi polari di Marte prova in modo incontrastabile, che questo pianeta, come la Terra, è circondato da un'atmosfera capace di trasportar vapori da un luogo all'altro. Quelle nevi infatti sono precipitazioni di vapori condensati dal freddo e col
Le regioni polari australi e il polo antartico del pianeta brillavano nell'illuminazione perpetua; e sotto la sferza incessante del sole le nevi di quel polo parvero decrescere a colpo d'occhio.
Egli sentiva, così in confuso, dentro di sè che la sua riputazione d'uomo politico ne andava di mezzo. Tuttavia come rimediarvi? Quella donna lo aveva ammaliato, ed egli non aveva la forza, nè il desiderio, di ripigliar la sua via. Così dicono che avvenga ai viaggiatori colti dal gelo sulle terre polari, che si sentono venir meno ed amano abbandonarsi al destino, senza far nulla per richiamare nelle membra torpide il calore e la vita. La marchesa Clementina, troppo amante di sè, avvezza agli omaggi degli uomini, come una dea pagana agli incensi, non avea tempo a pensare che tanta divozione doveva essere ricambiata con un po' di cura del buon nome di lui. Ed egli, poi, non sapeva staccarsi un giorno, un'ora, da quella inconsapevole maliarda; era geloso, pativa tormenti ineffabili, e facea sforzi inauditi per dissimulare la negra cura sotto l'apparenza di una cortese assiduit
Questa disposizione di cose fa si, che lo sciogliersi delle nevi polari può avere, pel clima e per la vita organica, conseguenze ben diverse, secondo che si tratta delle nevi australi o delle nevi boreali. È questo un punto, il quale merita di essere esaminato con qualche cura.
I viaggiatori delle regioni artiche hanno frequente occasione di notare, come lo stato dei ghiacci polari nel principio della state, ed ancor al principio di Luglio, è sempre poco favorevole al progresso dei viaggiatori; la stagione migliore per le esplorazioni è nel mese di Agosto, e Settembre è il mese, in cui l'ingombro dei ghiacci è minimo. Così pure nel Settembre sogliono essere le nostre Alpi più praticabili che in ogni altra epoca. E la ragione ne è chiara; lo scioglimento delle nevi richiede tempo; non basta l'alta temperatura, bisogna che essa continui, ed il suo effetto sar
Queste osservazioni del crescere e decrescere alterno delle nevi polari, abbastanza facili anche con cannocchiali di mediocre potenza, diventano molto più interessanti ed istruttive, quando se ne seguano assiduamente le vicende nei più minuti particolari, usando di strumenti maggiori.
Non senza ammirazione essi han potuto vedere quelle macchie oscure e quelle regioni più chiare della sua superficie, che si considerano come rappresentanti mari e continenti; le misteriose linee, dette canali, or semplici or doppie, che lo solcano per ogni verso in forma di fitto reticolato; le vicissitudini del clima nei suoi due emisferi; e specialmente le nevi che biancheggiano intorno ai suoi poli, e con alterna vece crescono e decrescono secondo le stagioni, nè più nè meno di quello che si osserva nelle regioni agghiacciate che occupano le zone polari del nostro globo.
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