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Aggiornato: 24 giugno 2025
Né bisogna discorrere, in ritrovar la giustizia o veritá esatta di detta proporzione, per rispetto della natura o qualitá di detti metalli, ché saria cercarla invano e dove non si può ritrovare; e mi par che si siano ingannati in questo pensiero, poiché questa proporzione è proporzione di prezzo, il quale sta sotto la potestá dell'uso, come dice la legge «Praetia rerum» ne' Digesti nel titolo Alla legge falcidia.
Si burla il poeta dell'uso di scrivere versi per ogni matrimonio che si celebra, onde vengono fuori tanti cattivi poeti e tanti versi scellerati; ognuno deve fare l'arte sua; ma ogni arte ha bisogno d'essere appresa; egli non crede che la poesia sia un'arte sacra e necessaria; ride anzi volentieri di chi lo pensa e lo dice; necessaria è l'agricoltura, che insegna all'uomo il modo di alimentarsi, necessaria la scienza della legislazione; ma è un'arte, insomma, anche la poesia e domanda molto studio. I versaiuoli che cantano sopra ogni cantante, e scrivono per ispassarsi, quelli certamente non sudano. Ma sudava invece il divino Parini nel tornire i suoi versi oraziani: Quando sull'orme dell'immenso Flacco Con italico piè correr volevi, E dei potenti maledir l'orgoglio, Divo Parin, fama è che spesso a l'ugne, Al crin mentito ed a la calva nuca Facessi oltraggio. Indi è che, dopo cento E cento lustri, il postero fanciullo Con balba cantilena al pedagogo Reciter
«Io sto assai male,» disse Sant'Aubert stringendo la mano della figlia, la quale, spaventata dal tuono di voce del padre, esclamò: «Gran Dio! voi state più male, e noi siamo senza soccorso; come faremo?» Egli appoggiò la testa sulla di lei spalla; essa lo sostenne fra le sue braccia, e fece fermar la carrozza. Appena il rumore delle ruote fu cessato, sentirono musica in lontananza, lo che fu la voce della speranza per Emilia, che disse: «Oh! noi siamo vicini a qualche abitazione, e potremo trovarci aiuto.» Ascoltò attenta: il suono era molto lontano, e parea venire dal fondo di un bosco, una parte del quale costeggiava la strada. Guardò dalla parte d'onde venivano i suoni, e vide al chiaro di luna qualcosa che somigliava ad un castello, ma era difficile di giungervi. Sant'Aubert stava troppo male per sopportare il più piccolo movimento: Michele non poteva abbandonare le mule; Emilia, che sosteneva ancora il padre, non voleva abbandonarlo, e temeva pur di avventurarsi sola a tal distanza, senza sapere dove ed a chi indirizzarsi: frattanto bisognava prendere un partito, e senza dilazione. Sant'Aubert disse dunque a Michele di avanzare più lentamente che gli fosse possibile, e dopo un momento svenne. La carrozza si fermò di nuovo; egli era privo affatto dell'uso dei sensi. «Ah! padre mio, mio caro padre!» gridava Emilia disperata; e credendolo in punto di morte, esclamò: «Parlate, ditemi una sola parola; ch'io ascolti anche una volta il suono della vostra voce.» Egli non rispose nulla: spaventata sempre più, ordinò a Michele di andare ad attingere acqua nel ruscello vicino; egli ne portò un poco nel suo cappello, che la ragazza spruzzò sul viso del genitore. I raggi della luna, riflettendo allora sopra di lui, mostravano l'impressione della morte. Tutti i movimenti di terrore personale cedettero in quel punto a un timore dominante, e, confidando Sant'Aubert a Michele, il quale con molta difficolt
E' a notarsi che gli ermafroditi non possono ricevere nè gli ordini sacri nè abbracciare una professione religiosa fino a tanto che il loro sesso si mantiene dubbio. Così dice espressamente Sanchez e molti altri da esso citati, l. 7, disp. 106 n. 10. Del debito coniugale. Questa seconda questione noi la divideremo in tre capi: 1. Del debito coniugale chiesto e reso; Dell'uso del matrimonio;
Si pretende sia conseguenza dell'uso delle carni crude la frequenza del tenia, che curano con una decozione di cussó, albero che vegeta splendidamente in molte localit
I suoi emuli invidiosi, ed in particolar modo i Tesorieri nel regno di Napoli, nel 1506, indussero il Re a chieder conto a Gonzalo dell'uso che aveva fatto delle grandi somme ricevute dalla Spagna per le spese della guerra in Italia; e in fatti il Re fu tanto piccino da acconsentire ed anco assistere all'atto della conferencia.
Ma al nostro eroe è entrata in capo un'idea, e checchè egli faccia, non vuole più uscirne... «Valente ha comperato un bel baio...» lui, Valente, quegli appunto che gli ha guadagnato le sei mila lire! Certo il demonio gli ha detto: «Tu non penserai a questo, a te non importa dell'uso che Valente ha fatto del denaro guadagnato al gioco.» «Valente è in gran vena, dice Cosimo, vince ogni sera...
«Molti son gli animali a cui s'ammoglia», cioè co' quali si congiugne. Questo è fuori dell'uso della natura di qualunque animale, congiugnersi con molti animali di diverse spezie; ma con alcuno assai bestie il fanno, sí come il cavallo coll'asino, la leonessa col leopardo e la lupa col cane.
Sí che, stando in potere dell'uso, il prencipe, che vuol constituire questa proporzione forse nova dell'uso proprio antico e dar principio a un uso nuovo, deve considerare l'uso de' luochi convicini o lontani, co' quali il suo regno tiene o possa tenere commercio, e della abbondanza della moneta dell'uno e l'altro, insieme con il trafico che tra loro si tiene; e da queste e altre circostanzie conoscere in che modo torna conto al suo regno mutar la proporzione in piú o in meno dell'uso antico, con conformarsi o difformarsi dall'uso di detti luochi secondo li parrá espediente, e da simili considerazioni constituire il prezzo tra l'oro e l'argento che potria causare alcuno utile al regno.
Parola Del Giorno
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