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Aggiornato: 21 luglio 2025


Un giorno d'estate, nel pomeriggio, per distrarsi dal gran caldo che l'opprimeva, era salita nell'archivio della parrocchia, una stanzetta che dava in una corticella quasi scura, e sempre riparata dal sole. S'era messa a spolverar le filze di carte, poi a leggiucchiare qua e l

VI. Quegli che, senza emozioni lascive e senza attenzione voluttuosa, guarda d'una donna qualche parte nuda ma onesta, per esempio, i piedi, le gambe, le braccia, il collo, le spalle, senza che vi sia uno speciale pericolo, non pecca mortalmente imperocchè tali sguardi, di solito, non eccitano gravemente la lussuria, in ispecial modo se è usanza comune il tener nude quelle parti, come avviene fra le persone d'ambo i sessi che d'estate lavorano assieme nei campi.

La faccia della vecchia non era bella. Le mancavano quasi tutti i denti davanti e i capelli si erano tanto diradati sulla fronte, che vi portava sempre un fazzoletto a quadroni turchini, anche d'estate. Ma quel velo di silenzio dava alla sua faccia giallognola una gravit

"Penso," risposi, "al come viviamo noi, d'estate come d'inverno, in quelle case che paion caserme, in quelle stanze al terzo piano o buie o inondate da un torrente di luce, senza marmo, senz'acqua, senza fiori, senza colonnine; penso che dovremo viver tutta la vita così, e morire fra quelle pareti, senza aver provato una volta la volutt

D'estate il minimo atlantico si ritira nelle alte latitudini, schiacciato contro l'Islanda dalla zona subtropicale d'alta pressione che si espande anche alla zona temperata, invadendo con uno sprone l'Europa occidentale; intanto il continente diventa campo di una vasta area di bassa pressione col centro nell'Asia centrale.

Mentre noi cittadini, nelle sere d'estate, Sorbiamo, a suon di musica, le bevande diacciate, Essi cadon dal sonno, veglian pallidi e infermi Nei campi, nelle vigne, o attorno ai mille vermi Che daranno la seta!... Mentre noi, nelle sere Invernali, danziamo, o cerchiamo al bicchiere, O al teatro, o al tepore d'un buon letto, la gioia, Essi treman dal freddo su una lurida stuoia Sdraiati, e addormentandosi nelle insalubri stalle, Invidiano lo strame ai bovi e alle cavalle!

Posta nella bassa pianura di Scarlino, vicina al padule, era nei mesi d'estate un luogo non frequentato, quantunque così prossimo alla via maestra. Entrò il Generale preceduto da Giulio Lapini ed Olivo Pina, e fu condotto nel salotto del piano di mezzo, ove gli fu preparato un caffè che accettò volentieri.

Un giorno d'estate, mentre tutti dormivano, salvo le guardie poste a' lor luoghi, e non era probabile che altri passasse dal cortile, egli preparato, come se dovesse fuggire, si avvicinò al pozzo, tutto palpitante.

Nelle vaste sere d'estate, esasperate di lampi muti e d'amari profumi, ecco balzare ancora focosamente il mio cuore, come una volta, di tra le tue braccia, oltre gli aerei balconi naviganti pel cielo!... Balza il mio cuore, snudati gli artigli, come un cane abbaiando la sua rabbia di mordere, lontano, la polpa delle nuvole!... Ripòsati! Ripòsati!... Solo dormire è dolce!... Oh via!... No! No!

Però dichiariamo subito che dal brulichìo impressionista alla nostra pittura futurista dei suoni, rumori e odori c'è un'enorme differenza, come fra un brumoso mattino invernale e un torrido e scoppiante meriggio d'estate, o, meglio ancora, come fra i primi accenni della gravidanza e l'uomo nel pieno sviluppo delle sue forze.

Parola Del Giorno

serafica

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