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Aggiornato: 26 luglio 2025
Fu perciò che Tognetti, il quale godeva tutta la fiducia dei capi, avendo ricevuto insieme a Curzio l'incarico di quella impresa, pensò di associarsi nella esecuzione l'opera dell'amico Monti, del quale gli erano noti così il coraggio come la sicurezza.
«Dal Campidoglio il 2 luglio 1849. «Francesco Sturbinetti, Senatore. Lunati Giuseppe, Gallieno Giuseppe, Galeotti Federico, Deandreis Antonio, Piacentini Giuseppe, Corboli Curzio, Feliciani Alceo, Tittoni Angelo, Conservatori. Giuseppe Rossi, Segretario. La sera del 2 luglio i francesi s'impadronirono di Porta Portese, di Porta S. Pancrazio, e il dì seguente occupavano Porta del Popolo.
Sapete bene che io nutro per voi della gratitudine e del rispetto. Ma non dell'affetto, Curzio? Del rispetto e della gratitudine! Il vostro cuore non vi detta nessun altro sentimento per me?
Ed holli raccusato lo patrone che fa l'innamorato con una qua a basso. Cancaro! Ecco, alla fé, quella che dice che me vole per marito. Alla fé, la voglio aspettare. CECA. Io ho trovato a punto el servo di Curzio e hogli fatto l'imbasciata. M'ha ditto ch'in casa di Filippa mi render
Gli sguardi di Curzio in quell'ora di sollievo, nella quale poteva godere dell'aria e della luce a suo piacere spaziavano sulla vasta superficie delle acque, e la sua mente trasvolava in quei sogni di libert
Ma tutti quei condannati parevano intenti al loro lavoro, e nessuno di essi rispose ai cenni che Curzio rivolse da quella parte. E poi, come e perchè uno di quei galeotti avrebbe potuto trasmettergli quell'avviso? da chi dunque sarebbe proceduto? da persona amica o nemica? Fosse vera o falsa la notizia? Queste furono le riflessioni nelle quali si sprofondò la mente di Curzio.
La principessa sentì tutto il pericolo di quel momento; se Curzio si accorgeva dello scambio, pel quale esso veniva salvato invece del suo compagno Tognetti, avrebbe rifiutato di fuggire, e chi sa cosa sarebbe avvenuto.
Consta, per esempio, per la relazione di un confidente segreto, che Giuseppe Monti fu visto pochi momenti prima della esecuzione del misfatto in compagnia di Gaetano Tognetti, e di un certo Curzio Ventura... che... Il processante si arrestò a questo punto, guardando in faccia monsignore, e cercando di misurare l'espressione della sua fisonomia per dedurne se dovesse seguitare oppur no.
MALFATTO. Vedi ch'io non ci voglio venire e che piú presto me ne voglio andare a spasso per farte despetto. CURZIO. Oh quel giovane! MALFATTO. Vederemo chi sará piú poltrone, o lui o esso. CURZIO. Olá! Non odi? MALFATTO. Me chiamate io, voi? CURZIO. Sí, chiamo. Vien qua, ché ti voglio parlare. MALFATTO. O venite qua voi, ché te aspettarò. CURZIO. Ascolta solamente doi parole.
Curzio, testimonio di quella scena, non potè più frenarsi, e volgendosi al principe, disse: Mi pare che il signore abbia scelto assai male il suo momento per una spiegazione conjugale. Egli è, s'io non erro, un principe assistente al soglio pontificio.
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