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Aggiornato: 24 maggio 2025
All'indomani il De Sonnaz divideva il corpo in due colonne; l'una comandata dal Duca di Genova composta dalle due brigate Piemonte e Pinerolo, dalle compagnie degli studenti, dei volontari pavesi e piacentini e di due batterie, giunse per Costerman, Boi e Caprino, sopra S. Martino, accennando a circuire la posizione di Rivoli per la sinistra e tagliare la ritirata al nemico, l'altra colonna partita da Pastrengo composta di tutta la Divisione Broglia per la strada del Ronchi ed Affi giunse sopra Rivoli che fu trovato sgombro, perchè il Zobel, quando si accorse che due forti colonne erano in marcia per attaccarlo da due parti, s'era ripiegato su Incanale; giunto a Preabono occupava fortemente la Corona, punto molto importante sul suo destro fianco e le Croare, e mandava sul Trentino alcune compagnie sulla sinistra dell'Adige e quivi sperava di mantenersi. Ma allo spuntare del giorno 11 fatto assalire dal Duca di Genova, dopo qualche resistenza, batteva in ritirata verso Madonna della Neve luogo al di l
A una commissione composta di sette membri, Sturbinetti, Piacentini, Salvati, Meucci, Allocatelli, Spada, Castellani, romani tutti, fu commessa la sovraintendenza sulle domande d'impieghi. Non un preside, non un solo impiegato in provincia, che non fosse suddito nato dello Stato.
Per allora grandi feste, grandi falò si fecero in Milano, e Azone con pomposo corteggio recatosi a Parabiago, vestì cavalieri quelli che più si fossero nella battaglia segnalati. Un araldo d'arme chiamava un dopo uno i prodi, coi nomi e i titoli della famiglia e dei genitori: e non trovandosi macchie, gli diceva: Vieni, e t'accosta a ricevere il cingolo militare, di cui la patria e gli altri cavalieri ti credono meritevole». In questa guisa furono da esso araldo nominati ed esaminati Ambrogio Cotica, Protaso Caimi, Giovanni Scaccabarozzo milanesi, Lucio Vestarini lodigiano, Inviziato di Alessandria, Lanzarotto Anguissola e Dondazio Malvicino della Fontana piacentini, Rainaldo degli Alessandri mantovano, Giovannolo da Monza, Sfolcada Melik tedesco: i quali un dietro all'altro si presentavano ad Azone, che ricevendone il ligio omaggio, dava ad essi una leggiera gotata, presentava la spada, e ne circondava i lombi colla cintura cavalieresca; mentre due altri cavalieri allacciavano ai loro talloni gli sproni d'oro. Fu poi chiamato Giovanni del Fiesco genovese, fratello della signora Isabella moglie di Luchino, ma gli onori non poterono esser renduti che al suo cadavere, l
Quanto se ne trovassero scornati i Piacentini, e Buonvicino sopra gli altri, voglio lasciarlo pensare a voi. Quest'ultimo, tenuto povero e guardato attentamente a Milano, si trovò dunque perduta la patria, offuscato il lustro della famiglia, falliti i sogni della giovinezza, nè più rimanergli se non l'eredit
«Dal Campidoglio il 2 luglio 1849. «Francesco Sturbinetti, Senatore. Lunati Giuseppe, Gallieno Giuseppe, Galeotti Federico, Deandreis Antonio, Piacentini Giuseppe, Corboli Curzio, Feliciani Alceo, Tittoni Angelo, Conservatori. Giuseppe Rossi, Segretario. La sera del 2 luglio i francesi s'impadronirono di Porta Portese, di Porta S. Pancrazio, e il dì seguente occupavano Porta del Popolo.
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