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Aggiornato: 17 giugno 2025


Il conte pure si era alzato e per un momento padre e figlia si tennero di fronte, guardandosi fissamente negli occhi; egli con una cupa rabbia nel cuore: Maria cercando dentro di la voce del sangue e non trovando che il grido della repulsione. Non vuol dunque proprio nulla da me? disse il conte a denti stretti. Una sol cosa: che mi dimentichiate.

E mentr'egli mi diceva: «La vita è azione, ormai dovresti saperlo!», un'altra risposta non meno cupa non meno indefinita e non meno accusatrice, mi fremeva, non dirò nella mente, ma in tutte le fibre: E perchè tu intanto mi hai fatto appunto così inetto all'azione?

Il Comizio si teneva nel teatro Comunale. La sua sala piccola ma elegante malgrado alcuni capitali difetti di architettura, male illuminata da poche finestre aperte nei fianchi del palcoscenico, aveva in quel pomeriggio un'aria malinconica e quasi solenne. Una folla bruna e fremente, a volta a volta chiassosa, lo riempiva, lo stipava oscillando, vibrando, sollevandosi, abbassandosi in movimenti ritmici che la facevano assomigliare ad un'inondazione. Tutti i palchi ceduti buono o malgrado dai proprietari erano zeppi di uomini e di ragazzi, che si ammucchiavano sui parapetti, s'ammonticchiavano dietro sui sedili, avvolti nell'ombra cupa della tappezzeria mostrando talvolta la faccia biancastra per un raggio che cadeva di sbieco. Una ondulazione li faceva ogni tanto curvare la testa verso la platea per rialzarla poco dopo verso il loggione con atto curioso ed insieme pauroso. Gli abiti a festa erano generalmente scuri, i cappelli a cencio. Le fisonomie in tale luce non si coglievano, ma si sentiva come una fisonomia generale, un fondo di lineamenti, che rimaneva fermo in quella mezza tenebria e faceva che tutti si rassomigliassero: e, doloroso a confessarsi, l'aspetto del popolo non era bello. Tutte quelle faccie chine, strette, che sembravano toccarsi nella luce scialba filtrante dagli invisibili finestroni laterali del palcoscenico, avevano perduto il rilievo della propria individualit

La lampada ardeva sospesa nel mezzo della volta, con un chiarore placido eguale. Su una sedia era posato il mantello amaranto; su un'altra sedia, il busto di raso nero, il busto che Giuliana s'era tolto a Villalilla nella mia breve assenza; su un'altra sedia, l'abito grigio, quel medesimo ch'ella aveva portato con tanta finezza tra i fiori di lilla eleganti. La vista di quelle cose mi diede un tale spasimo che di nuovo ebbi l'impeto di fuggire. Mi volsi all'alcova, discostai le cortine; vidi il letto, vidi sul guanciale la macchia cupa dei capelli, non la faccia: vidi il rilievo del corpo rattratto sotto le coperte. Mi si presentò allo spirito la verit

Chi? ma la mia mente avea pensato: Eugenio! Eugenio aggiunse Raimondo con voce cupa. E passeggiò ancora agitato per la camera; poi sedendosi un'altra volta daccanto a me, proseguì con ironia: Il mio buon amico ha mandato a termine l'affare dei freschi; ha pensato che a Roma si sta meno bene che a Milano, e s'è ricordato del suo amico d'infanzia.

La sua malinconia era diventata di giorno in giorno più cupa dopo quella fuga di Bice, nella quale sentiva il dolore di una passione pari alla propria.

Ha buono il core e lo spirito arguto E i detti or folleggianti ed ora alteri, Variano i suoi pensier sempre sinceri, Ama la canzonetta ed il liuto, Ama il chiarore della luna mesta E il falso luccicare della scena, Si sente triste in mezzo ad una festa, Senza ragion l'alma ha di gioia piena. Vuole la calma e brama la tempesta, Bionda con l'occhio ner, cupa e serena.

Rimanemmo noi due col signor Bazzetta che, pratico della casa, aiutò il dottore a trovare le cose necessarie alla medicazione. Finito ch'egli ebbe ci sedemmo a quel desolato capezzale. Lo spettacolo di quella triste esistenza, che si spegneva in così profondo abbandono, in così cupa solitudine di affetti, era cosa da stringere il cuore.

, rispose il Mahdi che tutto assorto nella sua cupa disperazione non s'era accorto della commozione dell'arabo. Hai udito parlare, a Chartum, di questa donna che mi straziò l'anima? Si diceva che era fuggita in quella citt

Le lagrime che inumidivano gli occhi di Cipriano si rasciugarono, la sua fisonomia prese una espressione cupa e dura; egli si morse il labbro inferiore, e si ritirò senza soggiunger nulla.

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