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Aggiornato: 11 giugno 2025
E nondimeno non era né fu cosí: ché sosteneva maggiore pena quello ricco con le sue ricchezze, che Lazzaro povarello crociato di lebbra; perché in lui era viva la volontá unde procede ogni pena, e in Lazzaro era morta, e viva in me, che nella pena aveva rifrigerio e consolazione.
Anniègati dunque nel sangue di Cristo crocifixo, umile, crociato, inmaculato Agnello, unigenito mio Figliuolo, crescendo in continua virtú, acciò che si nutrichi el fuoco della divina mia caritá in te. Come li quatro stati di questi predecti cinque stati de le lagrime dánno infinite varietadi di lagrime. E come Dio vuole essere servito con cosa infinita e non con cosa finita.
Cosí questi dilecti figliuoli, gionti al terzo e al quarto stato, sonno dolorosi portando la croce actuale e mentale: cioè actualmente, sostenendo pene ne' corpi loro, secondo che Io permecto, e la croce del desiderio del crociato dolore de l'offesa mia e danno del proximo.
Acordate queste tre potenzie e congregate nel nome mio, tucte l'altre operazioni che egli fa, actuali e mentali, sonno tracte piacevoli e unite in me per affecto d'amore, perché s'è levato in alto seguitando l'amore crociato.
Or raguarda, dolce figliuola, quanto è dolce e glorioso questo stato, nel quale l'anima ha facta tanta unione al pecto della caritá che non si truova la bocca senza el pecto, né il pecto senza el lacte. Cosí questa anima non si truova senza Cristo crociato, né senza me, Padre etterno, el quale truova gustando la somma e etterna Deitá. Oh! chi vedesse come s'empiono le potenzie di quella anima!
Questo è il crociato desiderio che eglino portano vedendomi offendere da le mie creature. Per questo e per lo desiderio di vedermi, l'è incomportabile la vita loro; e nondimeno, perché la volontá loro non è loro, anco è facta una cosa con meco per amore, non possono volere né desiderare altro che quello ch'Io voglio.
A furia allor si misero in punto le armi, e gli armati per la guerra a Manfredi. Corsi erano ormai diciassette anni dalla sconfitta dell'esercito crociato: ridondava la Francia di baroni, e cavalieri, e uomini d'arme, fastiditi del viver civile sotto le leggi, bramosi di operare, e di acquistar gloria e sustanze. Veniano di Fiandra per la cagione stessa altri guerrieri di ventura. Venian di Provenza, la quale appartenne negli antichi tempi al reame di Francia; spiccossene dietro la morte di Carlo Magno nel secol nono; fu feudo dello impero; poi, rompendo il debil freno, si resse per suoi conti sovrani; ed or da Beatrice, ultima di quel sangue, era stata recata in dote a Carlo d'Angiò. Quell'acerba signoria, onde la Puglia poi pianse e la Sicilia insanguinossi, spaziavasi gi
Si rappresentava alla Pergola Ivanhoe del Maestro Pacini e il ballo scritto espressamente in occasione del fausto imeneo, col titolo: I Viaggiatori all'Isola d'Amore. Poche settimane innanzi vi si era eseguito il Crociato in Egitto, del «celebre maestro sig. Barone Meyerbeer».
E qui con noi mirate pure finalmente, o cittadini, Carlo Bonaparte, che nato ai piedi del piú splendido trono del mondo, e principe del sangue, vi si presenta con non altra divisa che quella di sergente crociato, valoroso e generoso campione ovunque si discuta e si agiti la causa d'Italia.
Cioè che 'l crociato amore, il quale hanno, riluce nel corpo, mostrandolo con dispregiare se medesimi e con dilectarsi d'obrobri, sostenendo molestie e pene da qualunque lato e in qualunque modo Io le concedo. A questi cotali carissimi figliuoli la pena l'è dilecto, el dilecto l'è fadiga e ogni consolazione e dilecto che 'l mondo alcuna volta lo' volesse dare.
Parola Del Giorno
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