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Aggiornato: 12 luglio 2025


Giorgio e Lalla partirono per Nervi la sera stessa. Soli, soli, in un coupé colle finestrelle aperte, dalle quali entravano grandi ondate d'aria sana, dimentichi di tutto quanto avevano sofferto, si tenevano l'uno vicino all'altra, stretti insieme, come due innamorati da un mese, il conte Della Valle discorreva con sua moglie di molte cose, animandosi e sorridendo coll'allegria d'un fanciullo; discorreva dei loro disegni per l'estate, della vita tranquilla che avrebbero condotto a Nervi, della Giulia che doveva annoiarsi parecchio in compagnia della Bertù e della Calandr

Salendo nella propria carrozza, lasciata più lontano, il re disse al marchese: Tu sei un fedel servitore, marchese, ma tu giuochi una partita pericolosa. A domani. E si separarono. Qualche ritocco al ritratto del re che prega. Quando furono soli nel loro coupé il re si volse verso l'ambasciatore e gli dimandò: Principe, qual è il vostro avviso su tutto codesto?

Ad ogni strepito di carrozza, volgeva il capo dal lato della via. Alle due, una superba vettura a due cavalli si fermò innanzi la palazzina, li cocchiere vociò: la vettura entrò nel giardino. E Sergio vide il principe, cui conosceva di vista, discendere sotto la marquise. Mezz'ora dopo, giunse un coupè. Il cocchiere appellò pure: la porta si riaprì; si rinchiuse tosto.

Un'ora dopo, un coupé colle bendinelle abbassate, senza stemmi, col cocchiere senza la livrea del principe, volava lungo la strada di Toledo verso Capodimonte.

Quando la mattina ella usciva per andare ai conventi o alle associazioni di beneficenza, dove la chiamava l'abitudine, e vedeva gli operai lavorare al teatro: quando verso sera tornava dalla passeggiata o dalle visite e vedeva che neppure la notte il lavoro cessava in quell'edifizio inalzato da suo marito per appagare il desiderio di Maria, provava una rabbia sorda, e stringeva nelle piccole mani nervose i nastri del cappellino, si metteva fra i denti il fazzoletto di batista, strappava le rose che ornavano il davanti del coupé e fremeva come una fiera rinchiusa in una gabbia. Col viso sconvolto, con le ciglia aggrottate ella si presentava a colazione e a pranzo, e, se don Pio si faceva aspettare, se invece di pranzare in famiglia passava gi

Feci salire Violet nel primo coupè che trovai aperto, benchè vi fossero due signori e Violet esitasse, mi interrogasse collo sguardo. Passammo fra i due viaggiatori che stavano allo sportello e ci collocammo al lato opposto del coupè.

Don Pio parlò poco e mangiò meno ancora, ma la duchessa non lo vedeva più affondato, inerte nella poltrona, avvolto freddolosamente nella coperta, e questo le bastava per il momento, questo la consolava. La mattina dopo egli fece attaccare il coupé, e quando stava per scendere trovò nella galleria la principessa vestita che lo aspettava. Ti accompagno, gli disse, sei troppo debole per uscir solo.

La sensazione che produce un coupè lanciato al galoppo

Partirono: e quando furono soli nel coupè della diligenza, appoggiati l'un contro l'altro, sentirono un'immensa gioia che loro inondava il cuore. Attraverso ai larghi vetri che avevano dinanzi, vedevano i cavalli che trottavano vigorosamente agitando in monotona cadenza i loro sonagli, animati dall'allegro vociare del conduttore e dallo scoccare della frusta; più in l

Ma i due fratelli avevano tante cose a dirsi; Alessandro aveva tanti complimenti a fare a Pietro sulla bellezza della sua consorte; bruciava tanto di comunicargli tutt'i suoi progetti, tutti i suoi favori alla corte, sopratutto dello tzar... Il principe entrò nel coupé del fratello, e Maud continuò il suo viaggio sola. Ciò colpì Alessandro. Si astenne però di esprimere alcuna osservazione.

Parola Del Giorno

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