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Ma, caduto malato, gli convenne aspettare a mettere ad effetto il suo proponimento; e intanto la perdita del povero pittore Costanzo, di quel suo amico e maestro, che andava di lui così superbo, questa perdita che Stella voleva, ma non seppe, tenergli nascosta, aveva cresciuta la sua tristezza fattamente, che non parlò più del passato, e si consolò quasi d'aver rinunziato a tentare di riuscir grande nell'arte.

Mentre egli poneva il suo dilemma, i frati incominciavano la loro discussione. Padre Restituto, disse il priore, voi avete fatto una proposta.... Non io solo; interruppe il padre Restituto; l'hanno fatta con me il padre Agapito, il padre Costanzo, il padre Ilarione.

Capitolo Decimoquarto Nel cuor di Damiano era dunque nascosta una passione. Ma avrebbe avuto bisogno di tutt'altro uomo che del dabben Costanzo, per tentar quel volo a cui si credeva creato.

Costanzo, successo al padre nell’impero d’Oriente, sentì che la forza maggiore era dalla parte degli Ariani, ed, essendo assai più libero di suo padre, perchè non compromesso, come lui, nella deliberazione di Nicea, non esitò di seguire i consigli di Eusebio, da lui chiamato, da Nicomedia, alla sede di Costantinopoli, ed esigliò Atanasio da Alessandria. Ma la teologia degli imperatori era dominata dalle necessit

Quali personaggi sono rinchiusi negli altri sarcofaghi? Non lo si può determinare in modo esatto. I due più grandi contengono, probabilmente, i resti del generale Costanzo e di sua figlia, la sventurata principessa Onoria che, fidanzatasi al terribile Attila, dopo una vita di passioni avventurose, venne a trascinare stentatamente gli ultimi anni della sua esistenza in un chiostro di Ravenna.

«V’era, intorno alla reggia, molto turbamento. Gli amici di Costanzo, pensando di cogliere una buona occasione, mi tendono un’insidia, e distribuiscono del danaro ai soldati, nell’aspettazione di una di queste due cose, o di vederli dividersi gli uni dagli altri, o gittarsi tutti quanti apertamente contro di me. Essendosi accorto di questo segreto maneggio uno degli ufficiali di servizio di mia moglie, me ne d

⁸⁴ Iulian., 363, 26 sg. Era proprio completamente sincero Giuliano in queste sue dichiarazioni di innocenza, in queste sue affermazioni di sorpresa e di meraviglia? Si può dubitarne, senza fargli gran torto. La condotta di Costanzo verso di lui era tale da non lasciargli alcun dubbio sulla sorte finale che lo aspettava. Se avesse fatto partire i suoi soldati, egli era un uomo perduto. A lui non restava altra difesa che la ribellione agli ordini ricevuti. Onde salvarsi, doveva dimostrare a Costanzo di avere a sua disposizione una forza maggiore della sua. Che, in tutte quelle esitazioni, in quelle suppliche agli dei, in quelle ripetute proteste, ci sia un po’ di commedia, è naturale il supporlo. Ammiano ci racconta, e Giuliano ci conferma con gran calore, che gli dei gli avevano chiaramente manifestato il loro volere con un miracolo. Ma questi miracoli così opportuni non si verificano se non per coloro che li aspettano, onde sanzionare ciò che gi

Ma sopravenne una improvvisa sciagura che ruppe la sua prima affezione; una di quelle sciagure che lasciano nella vita d'un giovine tale impronta che spesso non si cancella più. La morte venne a rapirgli il suo unico e fedele compagno, il figliuolo del pittore Costanzo.

Quando si riflette che questo editto è uscito dalla penna del più convinto nemico che abbia avuto il Cristianesimo, non è possibile non vedervi un esempio di moderazione e di padronanza delle passioni. Il vescovo Giorgio doveva essere doppiamente odioso a Giuliano, e come cristiano intollerante, e come amico e confidente di Costanzo. Pertanto la sommossa degli Alessandrini poteva esser considerata da lui come una prova di zelo e di devozione, come la dimostrazione più solenne del favore che la restaurazione, da lui iniziata, trovava nella capitale del commercio e del pensiero d’Oriente. Ma Giuliano, fedele al suo programma, non vuole sangue, violenze, turbolenze. Egli, certo, non permetteva la violenza dei Cristiani che correvano a perseguitare chi non credeva ciò che essi credevano, ma non permetteva nemmeno la violenza dei Pagani che da stessi si facevano giustizia. L’ordine nella tolleranza reciproca era il suo programma, ed egli ancor s’illudeva che il Paganesimo avesse in tanta forza d’attrazione che, riposto nella libert

Intanto anche la signora Teresa, avvicinatasi al quadro, domandava una cosa o l'altra, ora al signor Costanzo, al quale non pareva vero di poter dir quel che sentiva, ora al suo Celso, che dopo lungo tempo era venuto dalla solitudine dello studio a passar quel giorno presso la madre. La buona famiglia, da un solo affetto raccolta intorno al quadro, in quel momento sentiva una gioja ineffabile e santa, che brillava nel volto sereno di ciascuno. Era in verit