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Aggiornato: 9 giugno 2025
Ma il signor Costanzo non poteva star nella pelle; e se proprio in que' dì non fosse sopravvenuta una grossa febbre a inchiodarlo nel letto, non sarebbe stato cheto per certo, fino a che non avesse saputo di buon canale che la corona era posta al quadro del suo Damiano. Chi sa che appunto il dispetto di non saperlo di subito, non gli abbia tenuto addosso quella febbre una settimana di più.
Narra dunque Gregorio²⁴ che Costanzo aveva voluto salvare Gallo e Giuliano dall’eccidio di tutti gli altri Costantiniani, avvenuto senza che egli ne avesse colpa, onde farsene compagni ed aiuto nell’esercizio dell’impero. Pertanto l’umanissimo imperatore li fece educare, con tutto lo splendore di un trattamento regale, in una delle sue ville
D'ordine meramente amministrativo; gridò il padre Costanzo. Egli non può mettere la sua volont
³⁵⁰ Liban., 617, 5 sg. Libanio così narra la conversione di Giuliano: «Sembrando che, per ogni rispetto, egli fosse adatto a regnare, ed essendo concordi in questo le testimonianze di quanti lo conoscevano, non volle (l’imperatore Costanzo) che la sua fama si diffondesse in troppa gente, in una citt
Non dir così, buon Costanzo; la fortuna ti fece sempre la smorfia; e per questo.... E per questo, sto al pian de' gatti, più vicino al paradiso: sorridendo l'interruppe il pittore. Ma sei onesto e generoso; sei un buon artista; e i pochi che ti conoscono, ti amano, che più non si potrebbe.
Ma egli tremava ancora di rivelare il suo segreto; e fino ad opera finita giurò di serbarlo gelosamente. E però volle da Costanzo la promessa che non avrebbe detto mai nulla a persona viva; e il brav'uomo gli tenne parola. Egli intanto, la notte, nel silenzio della cameretta, rileggeva il Goffredo, disegnava, schizzava di nascosto la sua composizione.
Questo così radicale mutamento nella fortuna di Giuliano che, da principe perseguitato, passa, d’un colpo, ad essere collega dell’impero, in condizioni estremamente difficili, ispira qualche sospetto sulle intenzioni di Costanzo. Libanio addirittura le dichiara perverse. «Ed onde alcuno non si meravigli
²⁹ Gregor. Naz., Orat. 3, 62. Ora, è innegabile che tale corruzione era assai più avanzata nell’Arianesimo, la religione della corte di Costanzo, che nell’ortodossia la quale si stringeva intorno alla grande figura di Atanasio.
Ma tu, seguiva Costanzo, hai la mente serena e la volont
In que' giorni della settimana santa, ai quali torna adesso il nostro racconto, erano chiuse le scuole del liceo; cosicchè Damiano potè in breve vedere abbozzata la sua tela. Costanzo maravigliava, considerando la rapidit
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