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Aggiornato: 21 giugno 2025
E Anne-Marie la imitava il più possibile, cercando di copiarne il passo, i gesti e il linguaggio. Nancy talvolta le udiva parlare insieme in cucina. La voce di Minna: Cos'hai mangiato col tuo thè?... «A butterbread»? E la voce di soprano striduletto di Anne-Marie: «Yes! two butter breads mit sugar.» E Minna: «That's fine! To-morrow Tante Schmidl makes a cake, a good one. We eat it evenings.»
No: è lo scherzo d'ogni sera, ma non l'abbiamo detto.... Tu non l'hai detto celiando, come sempre.... Infine incertissima: Che cos'hai, Ugo? Ugo con voce addolorata: Baciala tu per me! Ugo? Imilda, prega il tuo angiolo che nel sonno dica a Dio una parola per me! Ugo, pentito di quel lamento che gli è prorotto, piomba in un silenzio desolato. E Imilda meravigliata e trepidante: Ugo, che c'è?
Aldo comparve nell'Hôtel mezz'ora dopo, ed entrò nella camera di Nancy armato di spiegazioni diplomatiche e persuasive. Ma Nancy era in ginocchio vicino al letto di Anne-Marie, colla faccia nascosta nella zanzariera, e non si mosse al suo arrivo. Ma via, Nancy, che cos'hai? Ti prego di non svegliare la piccola! disse lei a bassa voce. Ma ti voglio dire...
Roberto chiudeva la sua lettera col pregar sua madre di scrivergli diffusamente, e col prometterle l'invio d'un vaglia postale alla fine del mese, appena avesse incassato il suo stipendio. Quel giorno stesso, Cipriano tornò a casa cupo e taciturno. Cos'hai? gli chiese sua madre. Nulla egli rispose seccamente. Ma Gertrude non era donna da smettere così presto. Lo so quello che hai ella soggiunse.
Se l'ho detto io! scappò fuori l'antico cisalpino, perdendo la flemma. Ecco, cos'hai fatto, o Vittore, a pigliarti una beata!... Vedi, dove vanno a finire i tuoi figliuoli. E io, vecchio mulo, che m'ostinava a volerne cavar qualcosa.... Gi
L'ufficiale era turbato. Che cos'hai? ella gli chiese prima ch'egli aprisse la bocca. Giovedì mattina si parte. Ella impallidì. Doveva esserci preparata; c'era troppo dolore nella sua volutt
Cioè a lasciar questi luoghi e a supplicare il signor Benedetto Dal Bono che mi dia un posticino in casa sua, e mi faccia l'onore di prendermi per genero e per commesso. L'onore lo fai tu a lui..... Va benissimo disse Roberto con calma forzata. E tu cos'hai risposto? Ho pensato che non era più tempo da ciarle ma da fatti. Ho detto a me stessa.
Raccontami tutto; tutto quanto, tutto quello che sai! Evelina non aveva molto da raccontare, perchè poco ne sapeva, e anche a quel poco, era arrivata per induzione. La Nora era sospettosa, e stava in guardia. Temeva forse che le volesse fare la spia con Pietro Laner! Matteo Cantasirena la interruppe: Dunque? Dunque? Cos'hai potuto sapere?
Durante quell'operazione fu sorpreso dalla Ghita ch'era solita di regalare al suo Menico delle visite mattutine. Ghegola si lasciò baciare serio serio, sospirando. Che cos'hai, Menico?... Perchè mi guardi in quel modo? Nulla, nulla; lèvati lo scialle.
Spinello, di Luca Spinelli, messere. Ah, conosco tuo padre di nome, ed anche di veduta. È un uomo per bene. E tu dunque, vuoi diventar pittore? Vediamo, che cos'hai fatto finora? Poca cosa, maestro. Degli schizzi, dei tocchi in penna.... Dal vero? Maisì, maestro, dal vero, ed anche ricordando le cose vedute.
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