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Aggiornato: 21 giugno 2025


Orbene, Aloise, che c'è? che cos'hai? La domanda non era inopportuna, dappoichè il giovane appariva cupo e con gli occhi stravolti. Ho.... rispose egli, ho tal cosa che ti prego a non chiedermi qual sia. Così parli ad un amico, Aloise? Tu hai un dispiacere, ed io devo saperlo. E quando lo sapessi? Diamine! Lo terrei in corpo, e cercherei intanto di darti un buon consiglio.

O chi poteva immaginarsi che Bardelli fosse diventato un uomo così cerimonioso?... Mangi, mangi. Allora Varedo si accorse che sua moglie toccava appena le vivande, e le chiese: Tu cos'hai? Niente, non ho fame. Eugenio Bardelli si sente una pulce nell'orecchio.

Sempre!... ridendo, discorrendo, chine sullo stesso libro, con le faccia vicine. Dio! Dio! Anche adesso... erano insieme... forse s'erano baciate... Devo andare a casa subito, ansò Valeria, col viso livido e sfatto. Nino la teneva stretta. Ma perchè, amor mio? Cos'hai? Oh Dio! La mia creatura! singhiozzò Valeria.

Ezio andò ad accompagnarli un bel tratto fin verso Bolvedro, stando in mezzo a loro due colle braccia infilate nelle loro braccia. Vincenzina ritornò colla sorella pel viale del giardino; ma quando fu presso il casino svizzero si fermò improvvisamente e ruppe in un gran pianto. Che cos'hai? chiese Matilde. Niente. Perchè piangi? Non so. Voi vi siete portati bene. Ezio fu un tesoro.

Egli giaceva supino, e nelle pupille che vagavano incerte, veniva spegnendosi la vita. Sei ferito?... Cos'hai?... ella domandò, chinandosi su di lui. Egli non diè segno d'aver inteso; le sue pupille s'offuscavano sempre più.

Perchè mille negri e confusi pensieri le attraversarono la mente, nel breve tempo ch'egli mise a far le scale, a venirne fino alla loro porta? Mamma!... disse la Stella, al sentir quel passo che s'avvicinava; e impallidì. Cos'hai? perchè mi guardi così? Oh, mamma! io lo sento, qualche disgrazia è successa. Caro Iddio, che pensieri! Oh non sia al nostro Damiano!

Ma il dottore, che aveva bisogno di vendicarsi sulle signore con qualche prepotenza, proruppe: Adesso io e De Nittis andiamo via: voi altri coricatevi perchè dovete essere stanche. Come lo dite, dottore! Ambrosi e De Nittis accompagnarono la contessa Maria a casa, poi al momento di separarsi, il dottore gli domandò: Che cos'hai? Nulla. Qualche cosa hai: come va l'appetito? Non mangio.

A questo punto Lello annodò le braccia intorno al collo della mamma e nascose la testa nel seno di lei. Che cos'hai? chiese questa maravigliata. Ti senti male? Oh mamma! rispose il bambino, lo conosci Geppone, il figliuolo del lattaio? Sicuro che lo conosco! Ebbene?

Molto male, perchè la testa mi arde ed ho perso il lume degli occhi. Che cos'hai? mi ha detto Filippo, quando è rientrato per l'ora di desinare. Sempre stanco? Stanchissimo. Ho voluto escire a prender aria, e non m'ha fatto bene. Ripòsati, che diamine! conchiude il signor Ferri, col suo piglio autorevole. La sera, si capisce, non esco di casa; lo lascio andar solo, dove gli pare.

Due franchi fra i quali andati al diavolo anche stamattina. Ma te li farò pagare. Oh se te li terrò giù! Il Bonaventuri si siedette. Signor Bonaventuri! disse Romea col suo sorriso stereotipo. Beato chi lo può vedere. Come va? Bene, grazie rispose secco il Bonaventuri. Poi, al giovane che era per piangere. Dammi un Fernet senza Seltz.... Che cos'hai che mi sembri Longino peccatore?

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