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FORCA. Quei che sono cattivi, stimano che tutti gli altri sieno cattivi. FILIGENIO. Dunque, io son un tristo che stimo te il piú tristo uomo del mondo? FORCA. Non dico questo io, è convenevole a un servo dirlo: ma guardatevi che non lo dica altri a cui piú conviene.

Breve discorso sopra le zeche in universale. Essendosi nelli precedenti capitoli fatta menzione di molti ordini particolari finora osservati nel far le monete cosí d'oro come d'argento, mi par anco esser cosa convenevole, per modo di replicazione, di nuovo trattarne in universale.

Le quali, per mostrare quanta in superficialmente di gravezza portassono e accioché per questo parte della promessa fatta s'osservi, giudico convenevole sia alquanto piú distesamente spiegarle. Era usanza nella nostra cittá e degli uomini e delle donne, come il dolce tempo della primavera ne veniva, nelle lor contrade ciascuno per distinte compagnie festeggiare.

Questo è atto da uomo da bene? questa è cosa convenevole a uno amico? questo è il parentado che volevi far con esso me? chi t'hai pensato di gabbare? credi ch'io sia per comportarla? Mi vien voglia... VIRGINIO. Di che cosa ti lamenti di me, Gherardo? che t'ho io fatto? Io non cercai mai di far parentado teco. Tu me n'hai rotto il capo uno anno. Ora, se non ti piace, non vada avanti.

Non hai tu disse Liberato di ciò troppo da rammaricarti e da dolerti, che dove una fiata portasti sopra gli omeri tuoi il nostro Signore, leggerissimo e soave peso, ne la santa cittá di Ierusalem, ora ti converrebbe portare i suoi vicari e suoi discepoli per oscuri boschi e per le frondute selve, discorrendo or in qua or in , a le maggiori fatiche del mondo, senza che oltre al convenevole saresti carico d'una gravissima soma, in maniera che staresti male.

Ché quando la perfeczione non è ne l'anima, ogni cosa è imperfecta: e ciò che aduopera e in e in altrui. Non sarebbe cosa convenevole che per salvare le creature, che sonno finite e create da me, fussi offeso Io, che so' Bene infinito; piú sarebbe grave solo quella colpa, e grande, che non sarebbe il fructo che farebbe per quella colpa.

E questo basti al presente de' suoi costumi piú notabili avere contato. Compose questo glorioso poeta piú opere ne' suoi giorni, delle quali fare ordinata memoria credo che sia convenevole, accioché alcuno delle sue s'intitolasse, a lui fossero per avventura intitolate l'altrui.

Onde, stimando certo che voi siate il vignarolo, accetterá la offerta; e in presenzia di tutti faremo che giuri; e giurato, potrete dire che sará piú convenevole dar Artemisia ad Eugenio e Sulpicia a Lelio, ché a vecchi decrepiti non convengono mogli di sedici anni. GUGLIELMO. Oh bel pensiero, veramente molto sottile e astuto!

convien ad un occisor della sorella che divenghi marito dell'altra; e avendomi tolto la prima moglie, non è convenevole che mi toglia la seconda; e tante e tante altre raggioni, che se volessi dirle tutte non si verrebbe mai a capo.

Dimmi un poco: ti par cosa convenevole che tu, nato e allevato in casa mia e sempre ben trattato, m'abbi tradito nel modo che hai tu fatto? MASTICA. Io traditore? questo non si troverá mai. SENNIA. Portarmi un prosontuoso dinanzi, con dir che sia mio figlio per farlo adultero di mia figlia! MASTICA. Oh! che io perda l'appetito per dieci giorni e il gusto del vino se so nulla di ciò che dite.