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Aggiornato: 26 maggio 2025
Il Lautrec, voltegli le spalle, di nuovo si concentrò in sè stesso.
A tutta prima egli aveva ignorato una tale mancanza, ma non vedendoli, e avendone domandato, gli fu risposto che non erano più fra i vivi; della qual notizia rimase così sopraffatto, che si concentrò in sè medesimo e fu veduto a piangere.
Il cielo era sgombro e lucentissimo, la notte molle e deliziosa, la luna biancheggiante sulle moli gigantesche, tutta quella galleria innondata dalle fragranze degli aranci, che gettavano le lunghe loro ombre sul marmoreo pavimento e sui bianchi pilastri. Per quanto l'aria vi recasse ogni tanto la confusione delle voci, delle grida, de' suoni che fervevano nelle interne sale, quel luogo era tuttavia abbastanza silenzioso. Ella si concentrò in sè stessa, e fatta la somma dei beni e dei mali, che in quel momento costituivano la sua vita, concluse di essere troppo infelice, e non vedendo nel tempo avvenire nessun barlume di meglio, pensò esser ben più vantaggioso il morire, che vivere di quella guisa. In questi pensieri stava così colla testa reclina, guardando meccanicamente le ombre dei flessuosi aranci, che movendosi rendevano strane figure sui bianchi marmi rischiarati dalla luna. A un tratto ode un sospiro, nè gi
Damiano sostenne, impassibile e muto, quella prova, la più difficile che il cielo gli avesse mandata. Egli non maledisse, non pianse; e concentrò tutto il suo dolore in un solo pensiero, nel pensiero di riveder sua madre, d'inginocchiarsi appiedi di quel letto abbandonato.
Un momento di silenzio seguì il secondo appello. Poi tutti replicarono ad una voce: Si, noi lo attestiamo innanzi a Dio: gli è il prete che fu colpevole. Gabriele si concentrò per un momento, poscia volgendosi ai suoi camerati, disse: Grazie. Io credo che il vostro giudizio è secondo giustizia.... secondo il cuore.
Il venerando prelato le stava d'accanto immobile. Manfredo la guardò, la chiamò per nome, e veduto ch'era indarno, si concentrò in sè stesso e stette pensoso molto tempo. Dopo, recatosi al finestrone ch'era stato chiuso, ne sferrò le vetriere, lo aprì e guardò fuori. Parve che anch'egli ne misurasse l'altezza.
Egli si protese a terra, ficcò gli occhi nella tenebra, e scorse tra il nero degli abeti una striscia più chiara che montava, montava, si perdeva: era una stradetta. Dio sa per dove! Ugo nulla conosceva. Concentrò tutta l'anima nel senso dell'orecchio: capì che due uomini armati venivano su parlando tra loro.
Una nota di cronaca, breve e brutale, l’aveva spinta al difficile passo: un precoce delinquente di quattordici anni s’era suicidato in carcere, appiccandosi ad una sbarra della feritoia. Tutta l’adolescenza abbandonata fra il marciapiede, la bettola e la prigione, si concentrò, per lei, in quel piccolo suicida.
Ma parve che il Lautrec ne ricevesse questa volta una sensazione, chi sa per qual causa, ingrata, perchè, sebbene volesse dissimulare, pure gli scappò detto: Basta così, De-Forses, basta, volevo qualche cosa di più allegro; e si concentrò in sè medesimo, chi sa a quali obbietti pensando.
Il signor Basilio si concentrò in sè stesso facendo una cera da ebreo convertito e traendo un lungo sospiro: Faccio uno sforzo nel proporlo, uno sforzo terribile. Madama era stupefatta. Ah! non sia mai detto che abbia abbandonata la causa dell'amicizia. Per carit
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