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Aggiornato: 21 giugno 2025
Ella pensava all'inopinato avvenimento che d'improvviso stringeva anche meglio il legame spontaneo fra lei e il figlio di Clara Dolores. Non era più una simpatia, non un'amicizia fresca e rara, ma una simiglianza di casi per la quale lo stesso uomo faceva male e al bambino e alla fanciulla.
Quante volte lo vuoi sentire, Clara! Gli è che non lo dici mai, mai, mai! A che serve? Mi serve: mi serve immensamente. Te ne prego, Giovanni, Giovanni mio, mio amore, dimmi se mi vuoi bene! Ti voglio bene diceva lui, a occhi bassi, quasi per forza. Quanto? Quanto posso. E poco, è vero, è poco? Perchè mi ricordi che sono un poverello, in fatto di amore? Perchè mi rinfacci la mia miseria?
Mamma! chiamò Bruno. Caro? disse Clara Dolores, allontanandosi un istante dai suoi ospiti. Permettimi di presentarti il mio amico Gigi Barbano. Oh, ne ho molto piacere! esclamò la contessa, stendendo a Gigi la destra, ch'egli baciò. Io ho conosciuto la sua signora quand'era signorina Dossena; e non l'ho più dimenticata, tanto era bella e gentile.... La ringrazio! disse Gigi inchinandosi.
Il tuo amante, allora? ribattè lui, dopo una esitazione. Io non ho amanti, Giovanni. L'uomo che ti ama? Nessuno mi ama. Profondo silenzio. Le lagrime erano inaridite negli occhi di Clara: ma egli vi ritornò sopra amaramente: Non vuoi dirmi, perchè mi guardi e i tuoi occhi si orlano di lacrime? Ciò è così triste! Mi pare che tu pianga un morto. Sono tanti i modi di morire.
Il tono disinvolto durò così, un pochino. Poi, a lui sfuggì una frase pericolosa: Io non voleva venire.... E perchè? Mah.... per paura. Paura di chi? Di voi. Di me? Paura? Me ne avete sempre fatta un poco, Clara. Io sono una povera scema diss'ella, con la più perfetta umilt
Una o due volte, la interrogò: Che avete? Nulla ella diceva, chinando gli occhi, mordendosi lievemente il labbro, come quando non pronunziava la parola che voleva pronunciare. Egli credette che Clara gli nascondesse un fatto dispiacevole, forse una lettera dell'uomo che l'aveva abbandonata, o il suo ritorno, forse. Diventò più freddo, più riservato. Mancò a un appuntamento.
Ma io sono un uomo, Clara, e se posso avere spezzato il mio cuore, se posso aver vinto ogni desiderio e ogni speranza, sono sempre un uomo, e voi non mi potete raccontare i dolori, che vi ha dato l'amore di un altro! Perdonatemi! E fece l'atto di volergli prendere la mano. Ma egli la ritrasse. Non mi avrete capito, mai, Clara.
Tutti tacevano, nel salone: donna Clara Lieti ora guardava la cantatrice, quasi non volendo perdere una espressione di quel volto, sereno nella soddisfazione del canto. Poi, voltandosi verso Serra, pianissimo, gli disse, con un sorrisetto malizioso, tutta mutata nel viso: Non vi siete ammogliato, poi? Io? E perchè avrei dovuto ammogliarmi? Dicevano....
In ciel la prima stella Era sbucciata appena, Lontan splendea serena L'estrema orma del dì. Più li amerei, rispose Ada, se stesser muti, Immobili, seduti Sovra un bel disco d'ôr. «Se fia che un dì ci annodi «Il sacerdote all'ara, «D'oro e di gemme, o Clara, «Non io ti coprirò. «Ricco di affetti immensi «È il core d'un poeta, «Ma l'ôr che i volghi allieta «Il fato a me negò.»
Oh Clara mia, mia amica buona, voi v'illudete, voi non mi amate punto, voi siete in preda a un accesso di infinita bont
Parola Del Giorno
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