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Aggiornato: 21 giugno 2025


La signora Clara? domandai, un po' impacciato dal silenzio che ci minacciava. Sta bene. Io m'alzai in piedi, congedandomi.

Mamma, interruppe tranquillamente Bruno, queste idee non sono tue. Lo confesso, rispose Clara Dolores. Non ho sufficiente esperienza della vita letteraria per giudicarla con sicurezza. Sono idee degli amici coi quali ho parlato di te e ai quali ho chiesto qualche consiglio.... Bruno si levò d'un balzo. Duccio Massenti! esclamò. La contessa non rispose. Duccio Massenti! ripetè Bruno.

Dopo quel colloquio, Clara Dolores non parlò più a suo figlio di letteratura; ma Bruno s'accorse che Duccio Massenti era scomparso. A qualunque ora egli salisse da sua madre, a tutti i ricevimenti, a tutti i pranzi, a tutte le gite di piacere, non gli avveniva mai d'incontrar Duccio Massenti. Bruno pensò che sua madre lo avesse messo alla porta, dopo una spiegazione; e non era lontano dal vero.

Ma giunti a Milano, Brunello s'era dichiarato contento del lavoro compiuto dal suo vecchio maestro, e la contessa Clara Dolores aveva espresso la più viva disapprovazione per il lavoro compiuto dalla governante.

Clara camminò un poco accanto a lui: poi guardando gli alberi di villa Borghese, dalla terrazza, gli disse la gran frase: Dunque, si finisce? Ah egli si era creduto più forte! Si sentì vacillare, non potè rispondere. Che avveniva, dunque, in lui, di contradittorio, di bizzarro, che questa soluzione tanto da lui invocata, ora gli faceva orrore?

Mentre parlava ella, così, singhiozzava e il suo petto si sollevava, nel singulto. Qualche rara lagrima le usciva dagli occhi e Clara l'asciugava rapidamente, col fazzoletto. Giovanni l'ascoltava, la guardava, stupefatto, incapace di difendersi più, e incapace di sottrarsi al pericolo estremo in cui si trovava.

Amo i divertimenti onesti, la compagnia dei giovani ed i ricordi dei vecchi, diceva. Quando sarò di peso, mi farò saltar le cervella. Sua moglie, Clara Caccianimico, la quale in trent'anni di matrimonio non s'era visto vicino Ettore per più di quattro mesi di séguito, era una donna alta, robusta, rossa in viso, cordiale.

Ella lo rimproverò assai, quando lo rivide. Io vi disturbo, Clara diss'egli, malinconicamente. Che vi fa pensare ciò? gli chiese ella, precipitosamente. Sono stato sempre così superfluo, nella vostra vita. È sempre l'ultimo venuto, che mi ha scacciato. Almeno, confessatemi la verit

Rifioriti, certo disse, levandosi, Clara. Viole mammole? Rose bianche? Crisantemi, crisantemi, Anna! e sulla tetra parola fece una gran risata, si licenziò con un sorriso da Serra, con una stretta di mano da Anna, attraversò il salone, salutando ancora qualcuno ed escì.

Egli s'indugiò a metterle questo mantello ed ella sentì il suo respiro, sulla sua nuca: ma Giovanni non le dette il bacio. E come Clara aveva nascosto la sua subitanea ambiziosa idea, così nascose la sua pronta delusione. fu una delusione fortissima. La dolcezza di quella serata, aveva ingannato anche lei.

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