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Aggiornato: 21 maggio 2025
o voi, Donna Clara, alfine discendete... Urr
Aveva tenuto solo all'amore, nella vita e, probabilmente, non lo aveva, nè visto nè provato mai. Quanto siete ingiusta, Clara! Con chi? Con me. Ah gi
Duccio e Clara Dolores s'eran dato convegno a Sonnenberg, e di l
La contessa Clara Dolores aveva capelli castani, volto pallido e piccolo in cui ardevano lunghi occhi scuri. S'indovinava in lei subito un temperamento impressionabile, mobilissimo, fantastico, alla rivelazione del quale la bocca dalle labbra rosse un po' tumide aggiungeva una nota di passione.
Vi apprenderesti cose Orrende, obbrobrïose....» Oh! che ti frulla in mente? Questo torto non farmi; Il libro è un po' indecente Ma nulla può insegnarmi. Guai se legge la mia Clara Questo libro abbominato, Questo libro ove s'impara La malizia ed il peccato! Da un romanzo sì perverso Ella apprendere potria Come e quanto io son diverso Dal marito di Sofia!
Se voi foste stata non buona, ma umana, semplicemente umana, Clara egli disse, a voce bassa allora, voi non avreste disfatta la mia vita. Veramente, disfatta? Mi sembra che stiate benissimo e sogghignò. Io non mi lagno, signora rispose Serra, semplicemente, ma senza durezza e non vi rimprovero.
Ma Duccio cambiò discorso, chiedendo notizie delle famiglie che possedevano ville in paese; e non si parlò più per quel giorno del conte e della contessa e di Bruno. Soltanto l'indomani, a una nuova domanda di Nicla, egli annunziò d'aver conosciuto Clara Dolores. Oh, due parole, stamane, durante la prima colazione! soggiunse. È bella, non è vero? disse Nicla. È strana! rispose Duccio.
Io vi vedrò sempre come vi ho amata, Clara egli le rispose, con la sua buona voce consolante. Ah io sono vecchia, Serra: nessuno mi ama più e nessuno mi amer
Superbamente, realizzando il suo invincibile bisogno di espiazione, ebbra di sacrificio, folle di sacrificio, ella gridò: Che importa? Fosse anche così, così mi piacete: fosse anche peggio, voglio amarvi così! È un inutile amore, Clara egli replicò, tristissimamente. Perchè, inutile? L'amore non è mai inutile! Inutile, lo vedrete, Clara: io non debbo ingannarvi. Io non vi amo.
Clara Lieti e i due nostri cavalieri gli dettero subito un po' della loro cena, ridendo, mettendo tutto nello stesso piatto. Egli cenò quietamente, in piedi, senza rivolgermi la parola. Io chinavo gli occhi, abitata. Egli si curvò, a dirmi sottovoce: Datemi la vostra coppa di champagne. Io non seppi fare altro che porgergliela. La mia mano tremava lievemente.
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