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Aggiornato: 19 giugno 2025


Non si dovevano commuovere niente di più i rustici abitanti di Querciola, che non avevano veduto mai il forastiero traversare il paesello, tranne una volta, ed al trotto, confuso in una allegra cavalcata co' suoi amici delle Vaie: coi re della montagna, come si usava dire lassù. Le valigie furono presto fatte.

Nella cavalcata che noi descriviamo, si potevano discernere i nuovi dagli scaduti al rimanere quelli vicini al principe, e tal ora accostategli pronunziando qualche parola; allo sfoggiare in pompa di codardia; allo stringersi fra loro baliosi, e celiare, e sbizzarrire sui briosi palafreni; mentre gli altri si tenevano estremi, taciturni e fra loro scambiando qualche parola sommessa e dispettosa.

Ce lo facemmo eseguire tanti di quelli che prendemmo parte alla cavalcata. Così, per serbarne un ricordo. Belcredi. Me lo feci fare anch'io, il mio, di «Carlo d'Angiò »! Donna Matilde. Appena furono pronti i costumi. Belcredi. Perché, vede? ci fu la proposta di raccoglierli tutti, per ricordo, come in una galleria, nel salone della villa dove si fece la cavalcata.

La cavalcata era giunta al confine della macchia, donde si stendeva in dolce pendìo un tappeto erboso, un verde pulvinare, fino alla riva del lago. Qua e l

L'occhio di Franchi colpì l'occhio sinistro del Chercuto, ma colla mano sul volto, pallido e sfigurato com'era, non fu possibile riconoscerlo. Guai! se Martino lo avesse indovinato! Altro che bottiglia, e cavalcata di somaro! E dileguossi pure la momentanea speranza dell'infelice fanciulla.

Ma poi ciascuno volle tenersi il suo. Donna Matilde. E questo mio, come le ho detto, io lo cedetti senza poi tanto rincrescimento perché sua madre... accenna di nuovo al Di Nolli. Dottore. Non sa se fu lui a richiederlo? Donna Matilde. Ah, non so! Forse... O fu la sorella, per assecondare amorosamente... Dottore. Un'altra cosa, un'altra cosa! L'idea della cavalcata venne a lui?

L'unica cosa che avesse ricevuto da lady Sainsborough era una fotografia «presa in giardino col mio caro cane Fox», e un'altra di lady Sainsborough in amazzone «pronta per la cavalcata col barone Cuciniello». Vecchia matta, brontolò Aldo, gettando le fotografie nel fuoco e conficcandovele ferocemente colle molle. Poi chiamò Nancy e le espose lo stato delle cose.

Cotesta compagnia, più che di cavalcata viaggiatrice, aveva sembianza di associazione di qualche illustre defunto. Uscirono dalla porta di San Lorenzo, e tenendo sempre la strada Tiburtina giunsero a Tivoli.

Lasciando le cerimonie che la ricorrenza avea di comune con altre dell’anno, non è da trascurarne una che rimase nelle costumanze pubbliche ed ufficiali: vogliam dire la visita alle carceri pubbliche della Vicaria. Per lungo volger di anni, anzi per secoli, la fece il Vicerè in gala, con cavalcata della Nobilt

Montammo a cavallo, e ci mettemmo in cammino verso casa, accompagnati da uno stuolo di servi del gran vizir, ognuno dei quali portava una grande lanterna. Era buio fitto e pioveva a rovescio. Non si può immaginare lo strano effetto di quella lunghissima cavalcata, di quelle lanterne, di quella turba di gente armata e incappucciata, di quello scalpitìo assordante, di quel frastuono di grida selvaggie, per quel labirinto di strade anguste e di passaggi coperti, in mezzo al profondo silenzio della citt

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