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Aggiornato: 19 giugno 2025
Robusti e previdenti, hanno la corteccia più fitta, e le loro ghiande portano il cappuccio lanoso. Il conte Gino aveva fatto appena un cento metri di strada, quando attraverso i radi tronchi dei cerri vide discendere dall'erta uomini e cavalli. To'! diss'egli. Una cavalcata. Com'è pittoresca! È il signor Aminta che ci viene incontro; rispose il mugnaio.
Incontanente spiccò un uomo dalla cavalcata, perchè desse avviso di quella novit
Per fortuna, alle risa dell'uno ed al chiasso dell'altro venne fuori dall'osteria una mano di Volontari che s'interpose tra il robusto Martino ed il suo giovine competitore. Cantoni profittò della calma, saltò da cavallo, dimandò del capo, a cui vi fu condotto, e rimise nelle sue mani un piego, ch'era stato il motivo della sua notturna cavalcata.
Violet aveva fatto la salita a cavallo, non essendovi ancora in quel tempo la ferrovia da Rüdesheim al monumento, e mi pareva aver sofferto di questa cavalcata, benchè non lo volesse ammettere. Dallo Iagdschloss dove comincia la discesa sull'altro fianco del monte, fino ad Assmannshausen dove intendevamo prendere il treno per Rüdesheim, ella discese a piedi, appoggiata al mio braccio.
I cavalli andavano di gran trotto, le donne, strette al braccio dei loro compagni, gettavano confetti ai ragazzi della via, le trine sventolavano, i caschi mandavan lampi. Il corteo s'allontanò e disparve come una cavalcata fantastica in mezzo a un frastuono di risa, di schiocchi e di voci festose.
Per metter fine ad una conversazione che aveva così dato nel grave, giunse in buon punto la proposta di messer Corrado: i suoi ospiti, dopo una lunga cavalcata, aver mestieri di scuotere la polvere e di mutar panni; si riducessero dunque a’ loro appartamenti, dove, come la povert
Ma tardi si pente chi ultimo arriva. Don Martino di Norogna, gentiluomo della Corte portoghese, giunse il giorno 8 con una lettera del re Giovanni, che invitava il fortunato scopritore alla sua residenza. Partì Cristoforo Colombo quella medesima sera; giunse a Val Paraiso, ricevuto da una grande cavalcata, ed ebbe dal re accoglienze cortesi.
Mentre essi parlavano, la cavalcata s'era tolta dal poggio; i colli si coprivano di fuochi; e i repubblicani cominciavano a cantare la Marsigliese, salutando la sera e la vigilia d'una battaglia odorata nell'aria. Don Marco pareva ringiovanito, e separandosi da Giuliano, si fece promettere che si sarebbero riveduti nel borgo.
Battè la nuca, è vero? Donna Matilde. Ah, che orrore! Era accanto a me! Lo vidi tra le zampe del cavallo che s'era impennato... Belcredi. Ma noi non credemmo affatto dapprima, che si fosse fatto un gran male. Sì, ci fu un arresto, un po' di scompiglio nella cavalcata; si voleva vedere che cosa fosse accaduto; ma gi
Dio serpente! Mi salva, mi salva! E continuava la cavalcata pazza. Il sole volge rapidamente al tramonto.
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